La vittima aveva un quadro clinico particolare: era affetto da Aids e si trovava allo stadio terminale. Tuttavia per il responsabile del servizio di epidemiologia dell'Asp etnea la situazione non è da sottovalutare. Nei primi nove mesi del 2017 sono 4575 i casi registrati in Italia, mentre nel 2016 erano stati 800 in tutto
Morbillo, 42enne agrigentino muore a Catania «In atto un’epidemia per le poche vaccinazioni»
Un’epidemia legata alle mancate vaccinazioni. A riportare l’attenzione sulla riduzione delle attività di prevenzione è il responsabile del servizio di epidemiologia dell’Asp di Catania, Mario Cuccia, dopo che nei giorni scorsi nel capoluogo etneo è morto un uomo di 42 anni a causa del morbillo.
La vittima, originaria di Agrigento e deceduta all’ospedale Ferrarotto, aveva un quadro clinico particolare: affetto da Aids, era allo stadio terminale. Tuttavia la particolarità del caso, secondo i medici catanesi, non dovrebbe fare sottovalutare la situazione generale. «C’è in atto un’epidemia di morbillo che ha picchi più alti del solito, è più prolungata nel tempo e che tende a colpire non soltanto l’infanzia, ma anche gli adulti», spiega il responsabile dell’Asp.
Stando ai dati in possesso dell’Azienda sanitaria etnea, dall’inizio dell’anno si sarebbero registrati in città 165 casi di morbillo. «Numeri inconsueti e molto alti che sono legati alle mancate vaccinazioni – commenta Cuccia -. Ci sono anche casi di persone vaccinate, ma sono pochi e il quadro clinico è molto più lieve. Si è alzata anche l’età media, che si attesta intorno ai 23 anni, con casi limiti che sono un bambino di pochi mesi e un 59enne».
Il morbillo, dunque, non sarebbe più da ritenere una malattia dell’infanzia. Sono d’altronde 4575, secondo l’Istituto superiore di sanità, le diagnosi effettuate nel 2017 in Italia, mentre l’anno scorso erano state 800 in tutto. Quattro le vittime. Tra i contagiati l’88 per cento è risultato privo di vaccino, mentre il 6 per cento aveva ricevuto soltanto una dose del vaccino.