Da quella stessa montagna nel 2015 si staccò un masso che uccise nel sonno un'anziana donna in via Calpurnio: una vicenda per la quale sono indagati il sindaco Orlando e altre 14 persone. Ora viene chiuso un pezzo di strada a poche centinaia di metri di distanza, sotto la minaccia di due rocce da 1,5 e quasi 5 metri cubi. Nel 2016 altri due episodi a Barcarello
Monte Gallo, ancora rischio crolli Chiuso un tratto di via Tolomea
Torna a far parlare di sé Monte Gallo. Una montagna fragile dalla quale il 27 novembre 2015 si staccò un masso che centrò in pieno un’abitazione di via Calpurnio uccidendo nel sonno Ornella Paltrinelli, di 88 anni. Una tragedia per la quale il sindaco Leoluca Orlando è indagato per omicidio colposo insieme ad altre quattordici persone. Un’ordinanza sindacale del 7 dicembre ha chiuso al traffico un tratto di via Tolomea compreso tra via Torre Pilo e via Niso, a poche centinaia di metri da via Calpurnio, «per rischio di crollo massi di notevoli dimensioni dalla falesia di Monte Gallo».
L’allarme è scattato il 2 dicembre quando, in corrispondenza del civico 25 di via Tolomea, alcuni massi si sono staccati dalla falesia. Un paio hanno dimensioni davvero preoccupanti: uno da 1,5 metri cubi e un altro di quasi 5 metri cubi. I tecnici dell’Ufficio Infrastrutture e della Protezione Civile hanno confermato il pericolo e sottolineato «la necessità di indagini a parete con tecniche alpinistiche eseguite da personale specializzato in meccanica delle rocce». Il tratto di via Tolomea interessato fortunatamente è libero da costruzioni ma in caso di nuove frane le rocce precipiteranno con ogni probabilità sulla strada, come hanno rilevato i tecnici simulandone le traiettorie. Da qui la decisione di chiudere un pezzo di strada con transenne e ampia segnaletica.
L’anno scorso altri due episodi hanno coinvolto il versante opposto di Monte Gallo. A febbraio furono evacuate tredici abitazioni in via Schillaci e via Barcarello, a novembre ancora paura in via Barcarello: la Protezione Civile consigliò a quattro famiglie di lasciare temporaneamente la propria abitazione. Nel Patto per Palermo sono previsti «interventi volti alla mitigazione del rischio di frana crollo e smottamento dei rilievi montuosi che circondano la città» con un finanziamento complessivo di 57,5 milioni. Tra questi, oltre a Monte Pellegrino, Capo Gallo e i costoni sopra Vergine Maria, Addaura e Boccadifalco, ci sono 20,579 milioni per il completamento degli «interventi di consolidamento e messa in sicurezza del costone roccioso di Monte Gallo sovrastante l’area urbana di Mondello». Alcune toppe sono state già messe con l’installazione di una barriera paramassi e di reti con tiranti: costo di 1,8 milioni.