Per l'ex numero uno di Sicindustria non ci sarà la fase dibattimentale ma verrà giudicato sulla base di quanto raccolto nella fase delle indagini preliminari. La prossima udienza è fissata il 15 novembre
Montante e altri 5 verranno giudicati col rito abbreviato L’avvocato: «Finora nessuna prova sulla sua responsabilità»
Antonello Montante, l’ex numero uno di Sicindustria, verrà giudicato con il rito abbreviato. La giudice per l’udienza preliminare ha accolto la richiesta dei due legali Nino Caleca e Giuseppe Panepinto. «Abbiamo deciso così perché riteniamo che finora non siano state raccolte prove sulla responsabilità del nostro assistito», sottolinea a MeridioNews Panepinto. Per Montante quindi non ci sarà la fase dibattimentale ma verrà giudicato sulla base di quanto raccolto nella fase delle indagini preliminari. La prossima udienza è fissata il 15 novembre.
Insieme a Montante altri cinque imputati di questo primo filone sulla presunta rete di corruzione finalizzata a spiare le indagini della Procura di Caltanissetta, verranno giudicati col rito abbreviato. Si tratta di Andrea Grassi, appartenente allo Servizio centrale operativo della polizia; Gianfranco Ardizzone, ex comandante provinciale della Guardia di finanza di Caltanissetta; Marco De Angelis, funzionario della questura di Palermo; Alessandro Ferrara, ex dirigente generale delle Attività produttive; Diego Di Simone, responsabile della security di Confindustria. A eccezione di Grassi, gli altri verranno giudicati con l’abbreviato condizionato all’esame del’imputato.
Per gli altri 13 imputati che hanno scelto il rito ordinario l’udienza preliminare riprenderà il 5 novembre. Così ha stabilito la nuova gup, Graziella Luparello, ex poliziotta con la passione per la scrittura, che ha sostituito David Salvucci. Su quest’ultimo, infatti, il presidente del Tribunale di Caltanissetta ha riconosciuto l’eccezione di incompatibilità sollevata da Marco Giunta, uno dei legali degli imputati.
Nell’udienza di oggi, Luparello ha respinto tutte le altre eccezioni sollevate da alcuni imputati, compresa l’incompetenza territoriale (era stato chiesto di spostare il processo a Roma dove si sono consumati alcuni reati) e l’inutilizzabilità di certe intercettazioni telefoniche. È stato anche rilevato che una microspia installata in un palo della luce nei pressi della villa di Montante, potrebbe essere stata alimentata utilizzando energia elettrica dell’Enel e si paventerebbe dunque un furto di energia elettrica.