Nasce una disputa legale sull'allestimento multimediale della vita dell'artista che rischierebbe di saltare, almeno secondo quanto afferma colui che si dichiara il detentore della proprietà intellettuale, Giovanni Parisi. Ma la Bicubo, che ha curato l'esposizione, avrebbe già provveduto a presentare una contro-denuncia
Monreale, contesa la mostra su Vincent Van Gogh Diffidato il Comune ma società va al contrattacco
La mostra multimediale su Van Gogh che sarà allestita a Monreale rischia adesso di saltare? Fatto sta che già da alcuni giorni è in atto un’aspra contesa tra chi ritiene di essere il vero proprietario della manifestazione e chi ha ricevuto il via libera dal Comune per la sua presentazione al pubblico. «Ogni istanza volta ad ottenere l’autorizzazione alla realizzazione di una mostra identica a quella realizzata dal mio assistito è da ritenere illegittima e contra legem». È quanto afferma Teresa Balsamo, legale del presunto detentore della proprietà intellettuale, nella lettere inviata al sindaco di Monreale.
Con la missiva viene diffidato l’ente a sospendere ogni iniziativa diretta alla realizzazione della mostra multimediale dedicata alle opere del celebre artista Van Gogh. L’avvocato agisce per conto dell’agrigentino Giovanni Parisi, colui che rivendica la proprietà della mostra e ne vieta qualsiasi utilizzo. La mostra dal titolo Van Gogh Multimedia Experience è in programma dal 25 novembre fino al 29 aprile 2018, all’interno delle stanze del Complesso monumentale Guglielmo II della città normanna. L’allestimento dell’attesissima esposizione è curato dalla società Bicubo srl. Parisi il 28 ottobre scorso si è presentato presso la caserma della guardia di finanza di Agrigento per sporgere denuncia nei confronti dell’amministratore della società, accusato dallo stesso di truffa e appropriazione indebita, presentando all’autorità dei documenti come prova di quanto affermato.
Adesso arriva anche la diffida per il comune di Monreale che ha approvato la delibera con la quale viene data alla Bicubo l’autorizzazione ad allestire la mostra nelle sale dell’ex monastero dei Benedettini. «Tale delibera contiene dichiarazioni mendaci della Bicubo – afferma Parisi – poiché non ha mai realizzato nessuna mostra in nessuna città d’Italia ad eccezione di quella di Agrigento, come fornitore tecnico, e a Taormina come organizzatore tecnico, si è appropriata indebitamente della proprietà intellettuale e di tutto il materiale da me fornito per tale realizzazione senza aver pagato nulla al sottoscritto e presentandola come propria».
«Questo signore si assumerà la responsabilità per quello che afferma» ha risposto Salvatore Lacagnina delegato di produzione di Bicubo srl che dal proprio canto avrebbe già provveduto a presentare una contro-denuncia nei confronti dell’uomo.