Leonardo Lo Giudice è stato condannato con il rito abbreviato dal gup di Messina. Gli investigatori sono arrivati a lui, poco prima di Natale, dopo due mesi di indagini e l'impegno del Ris dei carabinieri che ha verificato la compatibilità tra l'arma usata e quella posseduta dall'uomo. Guarda la foto
Mongiuffi, 30 anni all’omicida dell’ex metronotte Tre colpi in testa dopo i litigi con il vicino di casa
Trent’anni. È questa la pena che il gup del tribunale di Messina ha deciso per Leonardo Lo Giudice. L’uomo, un operaio di 65 anni, è accusato di avere ucciso a inizio ottobre dello scorso anno il pensionato, un tempo metronotte, Pietro Lo Turco. La vittima venne ritrovata cadavere nelle campagne di Mongiuffi Melia. La pena decisa dal giudice è stata quella massima, considerata la scelta del rito abbreviato da parte dell’imputato.
Il cerchio attorno a Lo Giudice si è stretto poco prima di Natale, quando gli investigatori – grazie anche alla consulenza del Ris dei carabinieri – hanno stabilito la compatibilità tra un fucile a pallettoni legalmente detenuto dall’operaio e i proiettili che hanno ucciso la vittima, colpita con tre colpi alla testa. Gli spari sono partiti da distanza così ravvicinata da quasi decapitare il 64enne. All’origine del delitto ci sarebbero stati i dissidi che i due, vicini di casa, da tempo avevano. A incastrare l’uomo anche la presenza – riscontrata dalle telecamere di videosorveglianza – a ridosso del luogo del delitto poco prima che avvenisse l’agguato.
Il giudice ha anche deciso un risarcimento per le parti civili con una provvisionale a ciascuna di 50mila euro e per l’interdizione perpetua dai pubblici uffici e quella legale per la durata della pena.