Hanno vinto le associazioni degli stabilimenti balneari siciliani. Nella legge di bilancio è stato inserito un emendamento per escludere la direttiva Bolkestein che prevede di rifare il bando pubblico. Si profila però uno scontro con la Commissione Europea
Mondello, la stagione estiva è in salvo Governo proroga concessioni al 2034
La stagione estiva di Mondello e degli altri lidi siciliani è in salvo. Almeno per il momento. Il governo ha deciso di inserire nella legge di bilancio un emendamento che consentirà di escludere le concessioni balneari dall’applicazione della direttiva Bolkestein che prevede che le concessioni vengano di nuovo messe a bando. In pratica la decisione è di prorogare fino al 2034 gli affidamenti ai lidi balneari già stipulati: si tratterebbe dell’ennesimo slittamento visto che già i tempi erano stati allungati prima al 2009, poi al 2012 e infine al 2020. Oltre quattromila stabilimenti siciliani, e quasi 30mila in tutta Italia, esultano perché in questo modo i concessionari sarebbero al riparo dalle gare pubbliche che potrebbero costituire una possibilità di aumento per i canoni, in alcuni casi molto bassi.
L’intesa è stata trovata dopo un accordo raggiunto durante un vertice a Palazzo Chigi tra Luigi Di Maio e Matteo Salvini. Raggiante il ministro del Turismo Gian Marco Centinaio: «Era una mia priorità – ha detto -. Abbiamo raggiunto un primo obiettivo che ci consentirà di lavorare ancora meglio per trovare una soluzione definitiva e permetterà ai balneari di programmare le loro attività e fare gli investimenti che meritano». La partita però non si chiude qui. «Adesso il mio impegno – annuncia il ministro – è quello di proseguire il tavolo tecnico con le associazioni di categoria per prevedere l’uscita totale dalla Bolkestein. La Commissione europea dovrà necessariamente capire le nostre istanze».
A ruota la soddisfazione della Cna Balneatori nazionale e siciliana. «Un primo importante passo avanti che va nella direzione sostenuta da sempre da Cba per fornire una risposta positiva a 30mila imprese turistiche balneari italiane che, per troppo tempo, si sono trovate in una condizione di profondo malessere e di incertezza per il futuro a causa dell’incombente rischio di non ottenere il rinnovo della concessione proprio a causa della direttiva Bolkestein», si legge in una nota della Confederazione.
Il coordinatore regionale del comparto, Gianpaolo Miceli, e il portavoce regionale, Gugliemo Pacchione, chiedono un incontro all’assessore regionale al Territorio e Ambiente Toto Cordaro «per valorizzare e rilanciare un settore strategico che muove milioni di turisti. Questo con una forte condivisione di intenti per uniformare e semplificare alcune procedure nel pieno rispetto delle regole. Occorre inoltre – concludono Miceli e Pacchione – profondere un serio impegno al tavolo tecnico, promosso dal ministro Centinaio, per arrivare, in modo condiviso e responsabile con le associazioni delle imprese, a una soluzione definitiva che consenta la messa a punto di una legge di riforma in grado di restituire totale serenità al futuro dell’attuale comparto e di far ripartire gli investimenti, tenendo conto di questo nuovo indirizzo nell’ottica delle programmazioni».
Resta però il nodo della Commissione europea. La soluzione del governo potrebbe ledere il principio della libera concorrenza e andare a cozzare contro un verdetto della Corte di giustizia dell’Ue. Secondo cui le autorizzazioni per lo sfruttamento economico del demanio marittimo e lacustre dovrebbero prevedere una selezione tra i potenziali candidati e non una proroga automatica. Insomma si potrebbe profilare un nuovo scontro con la Commissione per la violazione di norme comunitarie, come già accaduto per le quote latte e per la gestione dello smaltimento dei rifiuti.