«Sono un amico di Matteo. Perché non lo vuoi difendere? Vuoi morire?». Sarebbe questo il contenuto di una telefonata anonima di minacce arrivata nello studio legale di Canicattì (in provincia di Agrigento) all’avvocato Calogero Montante, il legale nominato d’ufficio per la difesa del boss Matteo Messina Denaro nel processo che si sta celebrando a Caltanissetta […]
«Sono un amico di Matteo. Perché non lo vuoi difendere? Vuoi morire?» Le minacce all’avvocato di Messina Denaro
«Sono un amico di Matteo. Perché non lo vuoi difendere? Vuoi morire?». Sarebbe questo il contenuto di una telefonata anonima di minacce arrivata nello studio legale di Canicattì (in provincia di Agrigento) all’avvocato Calogero Montante, il legale nominato d’ufficio per la difesa del boss Matteo Messina Denaro nel processo che si sta celebrando a Caltanissetta per le stragi. Una nomina arrivata dopo la rinuncia da parte dell’avvocata Lorenza Guttadauro che dell’ex superlatitante è anche nipote, perché è figlia della sorella Rosalia Messina Denaro (di cui non è la legale). L’avvocato Montante ha già presentato una denuncia alla squadra mobile di Agrigento che adesso stanno indagando per risalire all’identità della persona che ha effettuato la chiamata partendo proprio dall’analisi dei tabulati telefonici. Nel frattempo, per il penalista è scattata la vigilanza. La chiamata è arrivata, alle 14.02 dell’11 marzo, sul cellulare del legale, una utenza che è collegata, in deviazione di chiamata, con quella dello studio legale.
Nel corso della scorsa udienza, l’avvocato ha subito fatto presente di volere rinunciare al mandato facendo notare che ci sarebbe incompatibilità perché, in passato, è stato il difensore d’ufficio del falso pentito Vincenzo Scarantino, nel processo Borsellino quater e nel processo d’Appello e perché ricopre la carica di viceprocuratore onorario alla procura di Palermo. La corte d’Assise d’Appello, al termine di una breve camera di consiglio, ha confermato la nomina d’ufficio dell’avvocato Montante. La prossima udienza è stata fissata per il 23 marzo per l’arringa conclusiva, ma la preoccupazione degli avvocati della parte civile è che i tempi possano allungarsi.