La Sicilia è la regione con più amministratori pubblici minacciati. E c’è un caso Agrigento

Con cinquanta casi di atti intimidatori, minacce e violenze contro sindaci, assessori, consiglieri comunali e municipali, amministratori regionali e dipendenti della pubblica amministrazione è la Sicilia ad avere la maglia nera. L’Isola è, infatti, la prima regione per minacce censite, nel 2022, dal rapporto Amministratori sotto tiro di Avviso Pubblico. Nel territorio nazionale, con 326 casi, il dato è in calo rispetto all’anno precedente. «Ma non possiamo permetterci di abbassare la guardia – dichiara il presidente di Avviso Pubblico Roberto Montà – È necessario osservare questa tendenza con estrema cautela. Sia in relazione alle intimidazioni che non sono di dominio pubblico, sia rispetto alle minacce subite, ma non denunciate». A incidere sul dato siciliano è soprattutto la provincia di Agrigento che, da sola, raccoglie il 36 per cento degli atti intimidatori registrati lo scorso anno nell’Isola. «Ancorché in calo, il fenomeno resta presente, molto violento ed estremamente sfaccettato – commenta Claudio Forleo dell’osservatorio parlamentare di Avviso Pubblico che ha redatto il report che è stato presentato nella mattinata di ieri nella sede della Federazione nazionale della stampa italiana (Fnsi) a Roma – Nell’Agrigentino e nella città di Gela (in provincia di Caltanissetta, ndr) sembra ci sia in atto una vera offensiva contro gli amministratori locali».

La mappa delle intimidazioni in Sicilia

In Sicilia sono 34 i Comuni colpiti, distribuiti in sette province: nell’Agrigentino sono quindici i Comuni coinvolti (Aragona, Bivona, Burgio, Calamonaci, Canicattì, Lampedusa, Licata, Menfi, Montevago, Naro, Ribera, Santa Margherita di Belice, Sciacca, Scicli e Siculiana); sette quelli del Siracusano (Siracusa, Augusta, Floridia, Pachino, Portopalo di Capo Passero, Priolo e Rosolini); quattro i comuni del Palermitano in cui gli amministratori sono finiti sotto tiro (Palermo, Bompietro, Petralia Soprana e San Cipirello); tre nel Messinese (Messina, Barcellona Pozzo di Gotto e Santa Maria Salina); due rispettivamente in provincia di Ragusa (Pozzallo e Vittoria) e di Trapani (Castelvetrano ed Erice); in provincia di Caltanissetta l’unico caso è quello di Gela. Nel report non compaiono casi avvenuti nel 2022 nelle province di Catania ed Enna. Dopo la Sicilia si sono posizionate al Campania (con 49 casi), la Puglia (48) e la Calabria (42). «Se uno guarda la distribuzione regionale – ha detto il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi nel corso della presentazione del report Amministratori sotto tiro – è evidente come il tema della connessione con la criminalità organizzata sia strutturale. Noi questi fenomeni li rileviamo soprattutto nelle regioni del Sud ad alta densità mafiosa».

Il primato dell’Agrigentino

Diciotto dei cinquanta casi siciliani, si sono registrati in 15 Comuni della provincia di Agrigento. «A colpire – si legge nel report di Avviso Pubblico – è l’ampia distribuzione di questi atti intimidatori e la variegata tipologia di minacce perpetrate». C’è l’episodio dei proiettili inviati in una busta alla sindaca di Montevago e deputata di Forza Italia all’Ars Margherita La Rocca Ruvolo. Nel plico, arrivato al Comune, anche un santino della Madonna delle lacrime e una foto di Papa Francesco con in braccio una bambina. A Licata, l’intimidazione assessore ai Servizi sociali Calogero Scrimali arriva con una testa di cinghiale lasciata davanti al cancello della casa di campagna. Nello stesso Comune, anche l’ex assessore ai Lavori pubblici Antonio Pira viene preso di mira: un incendio divora la sua auto nel cuore della notte. E a essere minacciata nel 2022 è stata anche la sindaca di Naro Maria Grazia Brandara, che anche in passato aveva ricevuto avvertimenti simili. Ad aprile, alla prima cittadina viene recapitata una lettera con offese, minacce e un fazzoletto intriso di sangue. Pochi giorni dopo tocca a un funzionario di un consorzio di bonifica, residente a Ribera: un foglio con minacce di morte viene lasciato appeso sul cancello di casa. A Bivona, ad agosto, viene distrutto con una pietra il parabrezza dell’auto del vicesindaco Salvatore Cutrò. Appena 48 ore dopo, è a un familiare del sindaco di Siculiana Giuseppe Zambito che arriva una telefonata dai toni minatori: «Digli di farsi la scorta». Due intimidazioni identiche sono quelle che hanno colpito, a distanza di meno di quattro giorni, i sindaci di Aragona, Giuseppe Pendolino, e di Burgio, Francesco Matinella: il taglio degli alberi di ulivo su terreni di proprietà. A dicembre, è il presidente del Consiglio comunale di Sciacca Ignazio Messina a trovare davanti alla casa di campagna il cadavere di un cane dentro un sacchetto.

Un territorio atipico

Nell’Agrigentino si registra una peculiarità a livello criminale con la presenza contemporanea di due realtà mafiose radicate: Cosa nostra da una parte e la Stidda dall’altra. «Convivono senza evidenti contrasti nel reciproco interesse di spartirsi proficuamente le attività criminali – si legge nell’ultima relazione semestrale della Direzione investigativa antimafia – Tuttavia, talune indagini hanno messo in luce pericolose frizioni tra esponenti ai vertici di Cosa nostra e alcuni stiddari sul controllo e sulla gestione di attività illecite connesse con il mercato ortofrutticolo. Tali evenienze potrebbero, nel tempo, rimettere in discussione il tacito accordo di non belligeranza che contraddistingue da anni la Valle dei Templi». Nel report di Avviso pubblico, però, viene anche evidenziato che una minaccia su quattro non ha matrice criminale: sono comuni cittadini che sfogano il proprio dissenso rispetto a scelte amministrative sgradite con modalità violente e intimidatorie. Di contro, però, come fa notare il curatore del rapporto, «si conferma un altro dato: laddove vi è stato uno scioglimento per mafia (e la Sicilia nel 2022 ha avuto il primato nazionale anche per questo, ndr) le minacce contro gli amministratori locali sono più evidenti».

Il caso Gela

In provincia di Caltanissetta, emerge il caso di Gela. Uno Comune in cui si sono verificati tutti e sei gli episodi intimidatori del Nisseno. E tutti con la stessa tipologia di minaccia: ovvero sei incendi di auto. Nel mirino sono finite una macchina di proprietà del Comune e le vetture della consigliera comunale Alessandra Ascia, dell’ex assessora Anna Comandatore, dell’ex consigliere Nunzio Cafà, e due auto – a distanza di sei mesi l’una dall’altra – del consigliere Gabriele Pellegrino. Nel Nisseno, nel 2022, oltre agli amministratori locali, sono sono stati presi di mira anche molti professioni e numerose attività economiche. «Nel primo semestre – scrivono nelle relazione della Dia – si contano in provincia 413 episodi di danneggiamento, di cui 105 tramite incendio. Il primato è detenuto dalla città di Gela con 135 danneggiamenti di cui 79 con incendio». Anche in questo territorio, come nell’Agrigentino, convivono Cosa nostra e Stidda.


Dalla stessa categoria

Ricevi le notizie di MeridioNews su Whatsapp: iscriviti al canale

I più letti

Con cinquanta casi di atti intimidatori, minacce e violenze contro sindaci, assessori, consiglieri comunali e municipali, amministratori regionali e dipendenti della pubblica amministrazione è la Sicilia ad avere la maglia nera. L’Isola è, infatti, la prima regione per minacce censite, nel 2022, dal rapporto Amministratori sotto tiro di Avviso Pubblico. Nel territorio nazionale, con 326 […]

Con cinquanta casi di atti intimidatori, minacce e violenze contro sindaci, assessori, consiglieri comunali e municipali, amministratori regionali e dipendenti della pubblica amministrazione è la Sicilia ad avere la maglia nera. L’Isola è, infatti, la prima regione per minacce censite, nel 2022, dal rapporto Amministratori sotto tiro di Avviso Pubblico. Nel territorio nazionale, con 326 […]

Con cinquanta casi di atti intimidatori, minacce e violenze contro sindaci, assessori, consiglieri comunali e municipali, amministratori regionali e dipendenti della pubblica amministrazione è la Sicilia ad avere la maglia nera. L’Isola è, infatti, la prima regione per minacce censite, nel 2022, dal rapporto Amministratori sotto tiro di Avviso Pubblico. Nel territorio nazionale, con 326 […]

Dal controllo della velocità alla segnalazione di un imminente pericolo. Sono gli Adas, i sistemi avanzati di assistenza alla guida che aumentano non solo la sicurezza, ma anche il comfort durante i viaggi in auto. Più o meno sofisticati, i principali strumenti Adas sono ormai di serie nelle auto più nuove, come quelle a noleggio. […]

Un aiuto concreto ai lavoratori per affrontare il carovita. Ma anche un modo per rendere più leggero il contributo fiscale delle aziende. Sono le novità introdotte dalla conversione in legge del cosiddetto decreto lavoro, tra cui figura una nuova soglia dell’esenzione fiscale dei fringe benefit per il 2023, portata fino a un massimo di 3mila euro. […]

Sono passati tre anni da quando un incendio ha distrutto l’impianto di selezione della frazione secca di rifiuti a Grammichele (in provincia di Catania) di proprietà di Kalat Ambiente Srr e gestito in house da Kalat Impianti. «Finalmente il governo regionale ci ha comunicato di avere individuato una soluzione operativa per la ricostruzione e il […]

«Era come avere la zip del giubbotto chiusa sopra e aperta sotto: ecco, noi abbiamo voluto chiudere la zip di questo giubbotto». Indispensabile se si parla di Etna, dove fa sempre fresco. È nato così CraterExpress, la nuova proposta che permette di raggiungere la vetta del vulcano a partire dal centro di Catania, con quattro […]

Gianni Filippini, cranio da cattivone della Spectre, con la moglie Florinda Vicari (ex moglie, attuale moglie, socia storica in affari, boh), bellona compagna/socia in affari del cattivone dello Spectre, e sulla coppia la benedizione di Vittorio Sgarbi, in Sicilia sono parecchio noti. Filippini, aostano, ex manager sportivo, ex agente di spettacolo, ha trovato la pacchia […]

Dodici mesi, 52 settimane e 365 giorni (attenzione, il 2024 è bisestile e quindi avremo un giorno in più di cui lamentarci). Un tempo legato da un unico filo: l’inadeguatezza. Culturale, innanzitutto, ma anche materiale, davanti ai temi complessi, vecchi e nuovi. Difficoltà resa evidente dagli argomenti che hanno dominato il 2023 siciliano; su tutti, […]

Il seme del cambiamento. Timido, fragile e parecchio sporco di terra, ma è quello che pare stia attecchendo in questi ultimi mesi, dopo i più recenti episodi di violenza sulle donne. In principio, quest’estate, fu lo stupro di gruppo a Palermo. In questi giorni, il femminicidio di Giulia Cecchettin in Veneto. Due storie diverse – […]

Mai come in campagna elettorale si parla di turismo. Tornando da Palermo con gli occhi pieni dei metri di coda – moltiplicata per varie file di serpentina – per visitare la cappella Palatina e qualunque mostra appena un piano sotto, lo stato di musei e beni archeologici di Catania non può che suscitare una domanda: […]

Riforme che potrebbero essere epocali, in termini di ricaduta sulla gestione dei territori e nella vita dei cittadini, ma che sembrano frenate dalla passività della politica. Sembra serena ma pratica- e soprattutto, attendista – la posizione di Ignazio Abbate, parlamentare della Democrazia Cristiana Nuova chiamato a presiedere la commissione Affari istituzionali dell’Assemblea regionale siciliana. Quella […]

Dai rifiuti alla mobilità interna della Sicilia, che avrà una spinta grazie al ponte sullo Stretto. Ne è convinto Giuseppe Carta, deputato regionale in quota autonomisti, presidente della commissione Ambiente, territorio e mobilità all’Assemblea regionale siciliana. Tavolo di lavoro che ha in mano anche due leggi su temi particolarmente delicati: urbanistica e appalti. Con in […]

Dall’agricoltura alle soluzioni per il caro energia; dalle rinnovabili di difficile gestione pubblica allo sviluppo delle imprese bandiera del governo di Renato Schifani. Sono tanti, vari e non semplici i temi affidati alla commissione Attività produttive presieduta da Gaspare Vitrano. Deputato passato dal Pd a Forza Italia, tornato in questa legislatura dopo un lungo processo […]