Controlli e sanzioni contro le attività commerciali abusive. È una delle azioni repressive su cui si sta concentrando l’amministrazione comunale di Catania con in testa il sindaco Enrico Trantino, e gli assessori Alessandro Porto, con delega alla Polizia municipale, e Giuseppe Gelsomino alle Attività produttive. Azioni di contrasto che hanno suscitato reazioni forti, in certi […]
Foto di Martin B
Gli abusivi minacciano il sindaco Trantino, ma il consigliere Caserta li discolpa: «Reazioni al pugno di ferro». È polemica
Controlli e sanzioni contro le attività commerciali abusive. È una delle azioni repressive su cui si sta concentrando l’amministrazione comunale di Catania con in testa il sindaco Enrico Trantino, e gli assessori Alessandro Porto, con delega alla Polizia municipale, e Giuseppe Gelsomino alle Attività produttive. Azioni di contrasto che hanno suscitato reazioni forti, in certi casi sfociate anche in minacce, da parte di alcuni operatori irregolari che tra sabato e domenica sono stati multati per l’occupazione abusiva di suolo pubblico nella zona destinata al mercatino delle pulci di San Giuseppe La Rena. Due di loro hanno pubblicato dei video su Tiktok dai toni aggressivi e minacciosi nei confronti del primo cittadino, di alcuni componenti della sua giunta e anche dei vigili urbani. «V’abbiamu ‘nterra ‘u Comuni. Dà rintra mangiano aragoste e cà l’ossa (Vi buttiamo a terra il Comune, là dentro mangiano aragoste e noi qua le ossa, ndr)». Parole intimidatorie pronunciate davanti a una telecamera e pubblicate sui social da chi ha vissuto le multe e i sequestri come «un sopruso».
E ad affidare ai social un videopensiero sulla questione, che ha scatenato non pochi dissapori, è stato pure il consigliere comunale Maurizio Caserta. «La retorica del pugno di ferro – dice il capogruppo del Partito democratico in Consiglio comunale – provoca reazioni uguali e contrarie e ugualmente inutili». Una frase con cui chiude un filmato girato in soggettiva – che ha puntato in alto nella sua pagina Instagram – in cui parla anche di «approccio securitario» da parte dell’amministrazione che «rivolge un attacco, assai selettivo, verso gli operatori commerciali dei mercati che – aggiunge Caserta – in un quadro di irregolarità diffusa, provano a svolgere le loro attività». D’accordo sul segnalare eventuali reati, il consigliere del Pd suggerisce di «aggiungere percorsi di emersione dall’irregolarità».
Parole che non sono passate inosservate anche tra i colleghi che condividono con lui gli scranni dell’aula consiliare di Palazzo degli elefanti. Non ieri, visto che Caserta alla seduta per affrontare il nodo sicurezza non si è presentato. Un’assenza giustificata con un impegno all’Università. Ha aspettato fino alla fine per prendere parola il consigliere Daniele Bottino. «Da quest’aula deve passare un messaggio di compattezza quando c’è chi vuole fare rispettare le regole. Così non è stato». A questo punto i toni si scaldano: «Non posso accettare – dice il capogruppo di Fratelli d’Italia alzando la voce e gesticolando animatamente – che ci sia un collega che interviene sui social dicendo che non possiamo vessare gli abusivi». Un intervento che lo stesso Bottino riconosce come «un richiamo».