A disporre il sequestro della cisterna è stata la procura di Barcellona Pozzo di Gozzo dopo le indagini che hanno accertato la perdita di prodotto petrolifero. Almeno per il momento, non ci sarebbero collegamento con la presenza di chiazze oleose in mare nelle scorse settimane
Milazzo, sigilli a un serbatoio della Raffineria In corso accertamenti per individuare cause
Sigilli al serbatoio TK 506 che si trova all’interno del comprensorio della Raffineria di Milazzo S.C.p.A. Ad apporli oggi è stata la Guardia costiera di Milazzo che ha sequestrato la cisterna come disposto dalla procura di Barcellona Pozzo di Gotto. Bocche serrate sulle indagini.
A uno stringato comunicato della Guardia costiera il compito di far sapere che le indagini nascono «da una verifica effettuata dalla Capitaneria di porto Guardia costiera di Milazzo e dall’Arpa struttura territoriale di Messina, a seguito della quale è stata accertata una perdita di prodotto idrocarburico proveniente dal citato serbatoio, probabilmente determinato da una avaria ancora da individuare con maggiore esattezza».
Proprio perché non è stato ancora accertato con sicurezza da dove fuoriescono le perdite «la competente autorità giudiziaria, ha pertanto ravvisato la necessità di apporre un vincolo reale» sul serbatoio almeno per il tempo necessario ad effettuare tutti gli accertamenti tecnici ritenuti necessari per individuare «le cause e le modalità della perdita» del prodotto petrolifero.
Almeno per il momento, non ci sarebbero collegamenti tra il provvedimento di sequestro di oggi e la presenza di chiazze oleose che erano state notate nelle scorse settimane nel mare di Milazzo. Il 5 marzo scorso l’autorità marittima di Milazzo ha, infatti, avviato una indagine per risalire all’origine delle macchie che erano apparse nella rada.