Ieri pomeriggio, circa duemila persone hanno manifestato per le vie della città contro il progetto di realizzazione di un impianto di valorizzazione energetica, a ridosso della centrale termoelettrica Edipower. Sul progetto diversi Comuni hanno adottato delibere contrarie, mentre in tre circostanze si sono
Milazzo, proteste contro l’inceneritore del Mela Prete di Archi: «L’ultima manifestazione pacifica»
In strada contro l’inceneritore. Ieri pomeriggio, circa duemila persone hanno manifestato per le strade di Milazzo, contro il progetto di realizzazione di un impianto di valorizzazione energetica nella Valle del Mela. A prendere parte alla manifestazione sono state le associazioni che si oppongono all’inceneritore, ma anche i sindaci dei Comuni interessati. «Chiediamo il rispetto della volontà dei cittadini – ha dichiarato il coordinatore delle associazioni delle Valle della Mela, Peppe Maimone -. Siamo scesi in piazza perché vogliamo che si punti sul riciclo e non sull’inceneritore».
Maimone ha poi ricordato come larga parte dei Comuni del comprensorio abbiano già approvato delibere con cui si oppongono al progetto. Sottolineando come, in tre occasioni, a esprimersi siano stati anche i residenti: «In tre comuni i cittadini si sono espressi tramite referendum e hanno manifestato la loro contrarietà. È ora di dire basta a impianti imposti dall’alto come già è stato con l’elettrodotto di Terna e con la raffineria», ha aggiunto Maimone.
Contro l’inceneritore, che dovrebbe sorgere a ridosso della centrale termoelettrica Edipower, è stato lanciato anche l’hashtag #Decidiamonoi. Nel corso della manifestazione, a prendere la parola, come raccontato dal quotidiano Oggi Milazzo, è stato il parroco di Archi, don Giuseppe Trifirò: «Questa sarà l’ultima manifestazione pacifica, se si continuerà a parlare di inceneritore le prossime saranno iniziative eclatanti», ha avvertito il sacerdote.