L'amaro commento viene da don Piero Galvano, direttore della Caritas. L'ente ha fornito assistenza a quasi 400 persone giunte stamattina nelle coste catanesi. A condurre le operazioni di salvataggio, dopo l'sos lanciato a 170 miglia dalle coste siciliane, due motovedette della guardia costiera e una nave militare brasiliana. Guarda le foto
Migranti, al porto i 362 soccorsi nel Mediterraneo «Quando non ci sono morti, in pochi ad accogliere»
«Quando non ci sono morti in pochi sono presenti al porto di Catania per accogliere i migranti». L’amaro commento viene da don Piero Galvano, direttore della Caritas diocesana etnea. Stamattina, intorno alle 12.30, l’ennesimo sbarco dopo l’sos lanciato a largo del Canale di Sicilia. A giungere nelle coste coste catanesi sono 362 persone tratte in salvo mentre si trovavano a bordo di un barcone fatiscente a 170 miglia a sud dell’Isola.
Il barcone è stato individuato ieri, quando è stato ricevuto l’allarme lanciato dall’imbarcazione. A soccorrerlo sono state due motovedette della guardia costiera partite da Pozzallo e Augusta. A supporto è intervenuta anche una nave militare brasiliana di passaggio nell’area.
L’ente ha fornito assistenza e beni di prima necessità in collaborazione con la Croce rossa e la protezione civile. Durante le operazioni di sbarco ai migranti sono stati forniti vestiti e scarpe, beni sequestrati dalla Guardia di finanza e successivamente donati alla Caritas.