I dipendenti hanno lasciato il presidio messo in atto all'interno dell'aula consiliare catanese. Da Roma, infatti, è arrivata la conferma di un incontro tra il sindaco Enzo Bianco e il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Graziano Delrio. Uno spiraglio per i 128 che nel solo stabilimento etneo da lunedì riceveranno le lettere di licenziamento. «L'ultima spiaggia» per i sindacati sarebbe «il rientro dei 419 lavoratori in St Microelectronics» che nel 2008 ha ceduto parte dei propri dipendenti all'azienda statunitense
Micron, termina la protesta in Comune Bianco incontrerà il sottosegretario Delrio
Meno di 24 ore dopo l’occupazione, i dipendenti della Micron hanno lasciato l’aula consiliare nella quale avevano realizzato un presidio. La forma di protesta era stata attuata per sottoporre all’attenzione dei vertici nazionali la situazione dei 128 lavoratori che da lunedì sono a rischio licenziamento. «Abbiamo appreso che questo pomeriggio dovrebbe svolgersi un incontro tra il sindaco Enzo Bianco e il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Graziano Delrio sulla vicenda Micron», ha spiegato Francesco Furnari, dipendente e sindacalista Fiom. «Lunedì al ministero del Lavoro è previsto un incontro con le parti sociali sulla vertenza». Questi erano proprio gli obiettivi che i lavoratori si erano posti al momento dell’occupazione.
Dopo aver avuto la rassicurazione dell’incontro dal vicesindaco etneo, Marco Consoli, i rappresentanti dei dipendenti dell’azienda statunitense si sono ritirati. Stamattina, con una nota congiunta, Cgil, Cisl, Uil, Ugl con Fiom, Fim, Uilm, Uglm avevano chiesto con forza l’intervento del presidente del Consiglio Matteo Renzi. Le istituzioni, sostengono, «dovranno definitivamente centrare la questione chiedendo e ottenendo che gli investimenti di Micron, e del settore tutto della microelettronica insieme agli splendidi risultati ottenuti grazie ai lavoratori siciliani, vengano mantenuti in Italia, e che a fronte di un caso pericoloso, ingiusto e ingiustificato di delocalizzazione, si debba reagire con la difesa strenua di un bene diventato comune». Quella che viene definita «l’ultima spiaggia» sarebbe «il rientro dei 419 lavoratori in St Microelectronics, la casa madre che ha un dovere morale nei loro confronti». L’azienda italo-francese ha ceduto nel 2008 parte del personale transitato prima in Numonyx e successivamente approdato a Micron.