Miccichè su Alitalia-WindJet: “Non si usino lavoratori e passeggeri come scudi”

La storia è nota. Alitalia, la compagna aerea ‘resuscitata’ grazie al’intervento dello Stato italiano, avrebbe dovuto acquisire Windjet, la compagnia low cost siciliana. La trattativa, però, si è interrotta e adesso, a rischio, ci sono, in primo luogo, 300 mila passeggeri che hanno prenotato i voli sino a fine ottobre con la compagna siciliana. E, naturalmente, i circa 500 dipendenti della stessa compagnia che rischiano il posto di lavoro.   

Sulla vicenda interviene Gianfranco Miccichè, leader di Grande Sud e candidato alla presidenza della regione siciliana.

“I lavoratori, i viaggiatori e l’intera economia della Sicilia – dice Miccichè – non possono pagare il prezzo più alto di una pessima gestione aziendale. Continuare a trattare con chi non è in grado di mantenere gli impegni sarebbe un’inutile perdita di tempo”.

“Usare ii lavoratori e i viaggiatori come scudi, tra l’altro nel momento economico più importante per la Sicilia, in vertenze dal destino segnato – aggiunge Miccichè – è un comportamento inaccettabile sotto il profilo etico e morale. Lo Stato tuteli i lavoratori, Alitalia compia uno sforzo supplementare per garantire i diritti dei viaggiatori, per il resto, che l’azienda segua il proprio destino”.

 

Nota a margine

Difficile capire che cosa sta succedendo. Si sa che il ministro dell’Economia, Corrado Passera, ha convocato i vertici delle due società martedì 14 agosto. L’obiettivo dovrebbe essere quello di sbloccare la trattativa.

Il nostro giornale, in tempi non sospetti – e cioè oltre due mesi addietro – ha puntato i riflettori su questa vicenda, sottolineando le manchevolezze della compagnia aerea catanese.

Tuttavia, non possiamo non sottolineare la scarsa, se non nulla, credibilità di un Governo – il Governo Monti – che non dà alcuna garanzia, trattandosi di un esecutivo che risponde a interessi bancari e finanziari che poco hanno a che fare con le regole classiche della politica e, soprattutto, nulla hanno a che vedere con gli interessi della Sicilia.

Non possiamo non segnalare, inoltre, l’atteggiamento sempre più ‘monopolistico’ di Alitalia, che ha sempre trattato la Sicilia in particolare e il Sud d’Italia in particolare come “l’ultima delle colonie”.

Noi che abbiamo superato i cinquant’anni ci ricordiamo – perfettamente – degli anni in cui Alitalia sanava i propri bilanci facendo pagare ai siciliani i biglietti aerei a ‘sangue di Papa’. Notiamo con grande preoccupazione che, là dove Alitalia può farlo, ricompare lo ‘spirito monopolistico’ che tanti danni ha arrecato alla nostra Isola e al Mezzogiorno d’Italia. 

Per questo motivo dobbiamo avere chiaro che da Alitalia, dal Governo Monti e dai tre partiti che sostengono questo pessimo esecutivo di banche e di finanzieri – Pdl, Pd e Udc – la Sicilia non si deve aspettare nulla di buono. Anche in materia di trasporti aerei. Anzi, soprattutto in materia di trasporti aerei.

Sotto questo profilo, l’interesse del ministro Passera verso questa vertenza – che non è un politico di scuola sturziana, ma un freddo banchiere – lungi dal tranquillizzarci, ci preoccupa. E molto. 

g.a.

 

 


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La storia è nota. Alitalia, la compagna aerea 'resuscitata' grazie al'intervento dello stato italiano, avrebbe dovuto acquisire windjet, la compagnia low cost siciliana. La trattativa, però, si è interrotta e adesso, a rischio, ci sono, in primo luogo, 300 mila passeggeri che hanno prenotato i voli sino a fine ottobre con la compagna siciliana. E, naturalmente, i circa 500 dipendenti della stessa compagnia che rischiano il posto di lavoro.

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