L'azienda si era aggiudicata il prolungamento della rete di collegamento fino all'area extraurbana del capoluogo etneo. «Adesso si faranno le opportune valutazioni riguardo al secondo raggruppamento in graduatoria», assicura il dg di Fce Salvatore Fiore
Metropolitana a Misterbianco, Cmc esclusa dall’appalto «Ritenuta anomala l’offerta per un eccessivo ribasso»
Non c’è sicuramente lo spettro che ci si possa trovare davanti l’ennesima incompiuta. Più realisticamente la prospettiva è quella di un
allungamento dei tempi. L’ultimo nodo al pettine delle grandi opere riguarda la metropolitana di Catania e l’appalto per allungarne il reticolo con il collegamento extraurbano fino a Misterbianco. Un appalto da 114 milioni di euro che ha come obiettivo ultimo quello di raggiungere l’abitato di Paternò. Di mezzo, adesso, c’è l’esclusione della Cmc di Ravenna dalla gara che in un primo tempo si era aggiudicata.
A disporlo, con una nota pubblicata sul sito internet del ministero delle Infrastrutture e dei trasporti, è stata la Ferrovia circumetnea, attraverso il responsabile unico del procedimento: l’ingegnere Salvatore Bascetta. Dietro la decisione c’è un motivo preciso, come spiega a MeridioNews il direttore generale di Fce Salvatore Fiore: «Abbiamo ritenuto anomala l’offerta per un eccessivo ribasso», spiega l’ingegnere. Adesso si passerà alla fase due: «Si faranno le opportune valutazioni riguardo al raggruppamento secondo arrivato in graduatoria».
Cmc figurava come l’azienda capofila di un raggruppamento temporaneo di imprese, di cui facevano parte anche Ansaldo, Thales Italia e Consorzio cooperative Ciro Menotti. La Cooperativa muratori cementisti romagnola da diverso tempo attraversa non pochi travagli. Ad aprile il quarto gruppo italiano nel settore delle costruzioni, dopo l’avvio della cassa integrazione straordinaria, ha presentato la proposta di concordato. Nei lavori della metropolitana etnea è a lavoro in due cantieri sulle tratte Stesicoro-Palestro (consegna prevista entro la fine del 2020) e Nesima-Monte Po (consegna entro agosto 2019). A questi, da fine 2018, si era aggiunto l’appalto per il prolungamento da Monte Po a Misterbianco per altri 112 milioni di euro. Questo, perlomeno, fino all’esclusione.
L’appalto prevede la realizzazione di una tratta lunga poco più di due chilometri. Con due nuove stazioni, entrambe nel territorio di Misterbianco. Una di queste dovrebbe vedere la luce tra via Gramsci e piazza Dante, a poca distanza da via Matteotti e via Garibaldi. Nell’attesa che la situazione si sblocchi negli altri due cantieri gli operai hanno ripreso a lavorare. «I lavori stanno procedendo regolarmente – rassicura Giovanni Pistorio, segretario della Filea Cgil – e pensiamo che l’azienda possa rispettare i tempi di consegna. Dopo quel momento di caos, causato dal mancato pagamento dei subappaltatori, si procede regolarmente». L’attenzione però non può essere abbassata. «Vanno salvaguardate e valorizzate le competenze professionali acquisite in questi lavori anche nelle eventuali aggiudicazioni dei lotti successivi – continua Pistorio -. Quasi sempre le crisi dei grossi gruppi industriali, anche se risolte, continuano a produrre effetti negativi sul territorio e interessano centinaia di lavoratori che hanno poche salvaguardie. È importante – conclude – che vengano assicurati i pagamenti alle aziende medie e piccole, anche fornitrici del settore, che hanno contribuito a generare la prosecuzione dei lavori».