Graziano Delrio non potrà esserci, bloccato a Roma dall’attesa per il nuovo governo e dalla possibilità che il suo ruolo al ministero delle Infrastrutture venga confermato. E poi c’è la direzione nazionale del Partito democratico, della quale il sindaco Enzo Bianco fa parte, fissata per domani alle 12. Così la Ferrovia Circumetnea tira un sospiro di sollievo e domani l’inaugurazione della nuova tratta della metropolitana, la Galatea-Giovanni XXIII-Stesicoro, non si farà. Del resto, non sarebbe stato più di un taglio del nastro simbolico: solo domani, infatti, dovrebbe cominciare la fase del cosiddetto pre-esercizio, cioè – per farla semplice – quando i treni vengono provati sui binari ancora senza passeggeri. Perciò, dopo la visita di giornalisti e ministri, le porte della nuova centralissima stazione sarebbero state chiuse ai cittadini. Per una decina di giorni, forse meno, il tempo di verificare che fosse tutto in regola.
La promessa di fare godere ai catanesi della nuova metropolitana prima di Natale resta in campo, ma senza date precise. Del resto, tutte quelle che erano state fatte fino a questo momento – prima l’8 dicembre, poi il 12 – erano venute dalla politica e non dai tecnici. Questi ultimi, in effetti, si erano limitati a dire: «Noi di Circumetnea non abbiamo comunicato alcuna data ufficialmente, stiamo lavorando». E di sabato e domenica continuano le riunioni. Ieri alcune sono durate per tutta la giornata e da definire c’erano punti non proprio di poco conto. Per esempio: che ne sarà della fermata Porto, attuale capolinea assieme al Borgo? La risposta certa è arrivata in serata: dopo l’apertura di Galatea-Giovanni XXIII-Stesicoro sarà chiusa. Temporaneamente, ma non è certo.
«Che senso ha tenere in esercizio la fermata Porto quando ci sarà già Stesicoro? Per noi era il modo più veloce per arrivare in piazza Duomo, ma adesso i cittadini potranno arrivarci da via Etnea, attraversando contesti sicuramente più gradevoli», dice Salvatore Fiore, ingegnere e dirigente tecnico della Circumetnea. In altri termini, secondo i vertici dell’azienda la fermata al Porto sarebbe un duplicato, per la mobilità dei catanesi, di quella in piazza Stesicoro. Con buona pace dei turisti che arrivano con le crociere, a volte accolti in prima persona dai componenti della giunta comunale. «È chiaro che per il momento il flusso di crocieristi non è tale da rendere necessaria la fermata della metro – continua Fiore – Ma la chiusura sarà temporanea, più avanti la stazione dovrebbe essere riaperta e si valuteranno soluzioni diverse».
La stazione Porto, comunque, rimarrà attiva finché quella Stesicoro non sarà fruibile dal grande pubblico. Che forse, dopo il forfait dato da Graziano Delrio e gli impegni imprevisti di Enzo Bianco, potrebbe usare la metropolitana già dal momento dell’inaugurazione, quando si farà. Quel che è certo è che il primo cittadino alla presenza del ministro ci tiene. E ci teneva anche nei giorni scorsi, dopo averne annunciato l’arrivo con una nota ufficiale firmata da Palazzo degli elefanti. Poi, però, le consultazioni del presidente della Repubblica hanno cambiato le carte in tavola. E in mezzo all’opera pubblica più attesa dai catanesi ci s’è messa pure la crisi di governo. Che, però, forse, fa guadagnare qualche giorno ai lavoratori di Circumetnea.
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