Sarà siglato giovedì «il patto istituzionale per la Falce», il protocollo d’intesa che porterà al piano regolatore del porto di Messina, fermo a Roma per l’approvazione definitiva. Ieri c’era mezza giunta regionale alla conferenza di presentazione dell’azione programmatica nell’aula magna del rettorato dove si è discusso della riqualificazione dell’area della Zona Falcata e della Real Cittadella. Sul piatto ci sono 53 milioni di euro che potrebbero arrivare dai fondi del piano di azione e coesione. «Si tratta delle risorse della programmazione 2014-2020 – ha spiegato l’assessore al territorio e Ambiente , Maurizio Croce – le casse sono piene, non c’è alcuna somma impegnata, vediamo cosa si intende fare attraverso il piano regolatore del porto e poi i fondi li troveremo e saranno messi a disposizione dal governo regionale per potere intervenire sulla zona falcata».
Nel tentativo di valorizzare la Falce si inserisce anche il progetto per la Real cittadella che nelle intenzioni dell’assessore Carlo Vermiglio diventerà museo interattivo del terremoto. Dei 53 milioni a disposizione, 35 verranno destinati a questo grande centro di documentazione con annessa area museale. «Si chiamerà 19/08 in quanto anche luogo di memoria per il terremoto del 1908, inteso come simbolo degli eventi sismici che interessano la terra, e sarà una struttura documentale, didattica e scientifica da realizzare nell’ex fortezza seicentesca della Real Cittadella – ha spiegato l’assessore Regionale ai Beni Culturali -. Nel centro pluridisciplinare il visitatore, come un internauta, verrà trasportato in un coinvolgente percorso esplorativo sia dal punto di vista emotivo che fisico, dall’altra parte sarà un centro avanzato di ricerca e formazione per studiosi e specialisti di tutto il mondo».
A fare da cabina di regia e da mediatore tra i vari attori interessati allo sviluppo e alla riqualificazione della zona falcata ci ha pensato l’Università che ha organizzato il convegno a cui hanno preso parte anche l’assessora all’energia Vania Contraffatto e tutte le istituzioni interessate all’argomento, dall’Autorità portuale alla marina militare. Gli unici a non delineare una posizione chiara sono stati il sindaco Renato Accorinti e la sua giunta che hanno chiesto una settimana di tempo e hanno tuonato contro la cementificazione. Il primo cittadino ha fatto riferimento alla previsione nel Prg del porto di un porticciolo turistico con annessi edifici che dovrebbero ospitare alberghi e centri multifunzionali. Dello stesso avviso anche il soprintendente Rocco Scimone: «I 500mila metri quadrati della Real Cittadella hanno un vincolo legislativo che prevede solo azioni indirizzate alla tutela delle opere monumentali, a parco urbano e ad attività culturali».
Al termine della mattinata una delegazione, alla quale si è aggiunto il presidente Crocetta, si è recata nell’area della Real Cittadella per un sopralluogo tecnico. «In queste condizioni la zona falcata è un orrore – ha detto Crocetta -, invece è un luogo magico che apre alle bellezze naturali dello Stretto e che rende Messina una delle più belle città del mondo. La riqualificazione di quest’area rimetterà in movimento l’economia».
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