«Basta guardare i numeri per rendersi conto di come non sia possibile sostenere il progetto di riduzione delle ambulanze». Il coordinatore del 118 nella provincia peloritana spiega come il piano della Regione sul suo territorio penalizzerebbe «l'eccellente sistema di emergenza»
Messina, taglio alle ambulanze medicalizzate Sindacati e sindaci programmano le proteste
Nessuna modifica al decreto Gucciardi dello scorso 31 marzo che ha rivoluzionato il sistema sanitario regionale, tagliando drasticamente il numero della ambulanze medicalizzate soprattutto nel territorio messinese. Ieri nella sede dell’ordine dei medici si è svolto il terzo incontro tra i sindacati Snami e Ugl Sanità insieme agli operatori del 118 ed i sindaci. È stata anche l’occasione per il conteggio finale delle firme raccolte in questi mesi contro il taglio delle ambulanze medicalizzate. Ben 25mila le persone che hanno apposto la propria sigla per scongiurare queste riduzioni.
Ma l’incontro di ieri è stata anche l’occasione per programmare manifestazioni di protesta contro la mancata pubblicazione del decreto che tenga fuori il 118 di Messina dal riordino. Si tratta di «un decreto che, solo a Messina, penalizza un modello di emergenza di eccellenza, costituito dal giusto rapporto di ambulanze avanzate (con medico a bordo) ed ambulanze di base (solo autista e soccorritore) e dai Punti territoriali di emergenza, primo filtro sul territorio, garanzia di salute soprattutto per le popolazioni più distanti dai presidi ospedalieri – spiegano Antonino Grillo, Referente Snami Messina e Antonino Sciotto, commissario Ugl Sanità Messina -. Un modello di 118 quindi unico nel panorama siciliano, efficiente ed efficace, economicamente vantaggioso ed in grado di garantire correttamente le reti tempo dipendenti per l’infarto e l’ictus, riconosciuto dallo stesso assessorato ed elogiato anche a livello ministeriale».
Secondo il coordinatore del 118 di Messina, Domenico Runci, «basta guardare i numeri per rendersi conto di come non sia possibile sostenere il progetto di riduzione delle ambulanze. Nel 2016 sono state 960 le persone soccorse con ambulanza medicalizzate per problemi cardiaci che sono state trattate direttamente sul mezzo di soccorso e portate alla stroke unit (il reparto specializzato) senza passare dai pronto soccorso. Stesso discorso per le persone con problemi neurologici, ben 858. Il modello del 118 siciliano con la stroke unit è il secondo in tutta Italia. Non può essere penalizzato dai tagli».
E proprio per scongiurare questa ipotesi, il sindaco di Messina Renato Accorinti ha annunciato al convocazione di un tavolo con tutti i sindaci dell’area metropolitana, i deputati nazionali e regionali per la metà di ottobre. I sindacati hanno proposto di organizzare insieme una manifestazione a Palermo, «portando in piazza le comunità riunite dai loro sindaci, per fare sentire a un governo ancora sordo la voce dei cittadini messinesi, che invocano sopra ogni cosa il diritto alla salute».