Messina, mostra fotografica sulle guerriere dell’acqua Gli scatti della collaboratrice del National Geographic

Si intitola Water Warriors la mostra fotografica che sarà visitabile fino all’8 giugno nel salone della Borsa del palazzo camerale di Messina. «Un evento nato dall’esigenza di documentare gli effetti delle estreme condizioni climatiche sulla vita dei popoli in via di sviluppo e della mancanza dell’elemento alla base della vita stessa: l’acqua». È con queste parole che Francesco Scarpino, amministratore unico di Bluocean e curatore della mostra, introduce il senso dell’esposizione fotografica. 

Gli scatti della nota fotoreporter Lynn Johnson sono arrivati nella città dello Stretto grazie alla partnership tra Bluocean, una società di Reggio Calabria che opera nella produzione di eventi e manifestazioni culturali di respiro internazionale, e il National Geographic. Ma anche grazie alla collaborazione con la camera di commercio e il Comune. Protagoniste della rassegna fotografica sono le donne guerriere del Kenya, della Tanzania e dell’Etiopia. Quelle combattenti che, giornalmente, affrontano una vera e propria battaglia alla ricerca dell’acqua. «A volte anche solo poche gocce e, spesso, contaminate – prosegue l’amministratore della società reggina – L’esposizione è stata prodotta da noi in esclusiva per l’Italia e fa parte della collezione I grandi fotografi del nostro tempo, Bluocean’s Open Exhibitions». 

Il turbante in testa e una tanica di plastica gialla come fosse uno zainetto da portare sulle spalle mentre camminano per chilometri sulla sabbia dentro le loro gonne colorate. Fino all’arrivo al pozzo da cui prelevare l’acqua. Giunte lì, sono solo a metà dell’opera. Negli scatti immortalati le guerriere dell’acqua si coglie tutto lo sforzo nel riempire i secchi. Quella che è scesa nel pozzo li passa, pieni fino all’orlo, a chi lo aspetta all’esterno. Ognuna può portarne fra i cinque e i dieci litri al massimo. Una missione senza fine, che si ripete quotidianamente o anche più volte al giorno.

In queste fotografie, Lynn Johnson documenta la lotta per l’acqua di chi vive nei Paesi in via di sviluppo «facendo immergere il visitatore in un mondo lontano, fatto di povertà e di sofferenza. Un mondo dove il bene primario per eccellenza non è affatto scontato ma, al contrario, è un miraggio per i più», prosegue Scarpino. La fotografa statunitense, da anni collaboratrice del National Geographic, è famosa per l’empatia, l’umanità e la sensibilità che riesce a instaurare con i soggetti che ritrae. La mancanza d’acqua, inoltre, è un tema particolarmente sentito. «I dati Unesco parlano chiaro: oggi 1,8 miliardi di persone vivono in terreni degradati o desertificati e 2,1 miliardi non dispongono di acqua potabile pulita – precisa il curatore della mostra – Non solo, secondo i dati dell’Unicef, ogni giorno oltre 700 bambini muoiono per malattie legate all’acqua non pulita e alle scarse condizioni igienico-sanitarie». 

Ecco perché la scelta di ritrarre chi lotta ogni giorno per ottenere un bene di prima necessità. «L’ente camerale ha accolto con entusiasmo l’invito a ospitare la mostra», afferma il presidente della camera di commercio, Ivo Blandina. A sottolinearne l’importanza dell’evento culturale anche l’assessore alla Cultura, Federico Alagna. «Questa manifestazione è importante, innanzitutto, per il tema che affronta legato all’acqua e alla sopravvivenza delle persone in molti luoghi del mondo. Permette, inoltre, di apprezzare un’eccellenza nel campo della fotografia mondiale». La mostra sarà visitabile fino all’8 giugno, dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 12 e il mercoledì anche dalle 15 alle 16.30.

Simona Arena

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