L'8 gennaio del 2017 Alessio Mantineo gettò della benzina addosso a Ylenia Grazia Bonavera. Ma lei ha sempre sostenuto, prima alla polizia e poi al processo, che il responsabile era uno sconosciuto. Dopo la condanna a 12 anni del ragazzo, anche lei adesso dovrà rispondere alle accuse della Procura
Messina, indagata la ragazza ustionata dal fidanzato Favoreggiamento per averlo difeso dicendo il falso
La procura di Messina ha chiuso le indagini su Ylenia Grazia Bonavera, la 24enne ustionata con la benzina l’8 gennaio 2017 dall’ex fidanzato, Alessio Mantineo, condannato a 12 anni in primo grado per tentato omicidio. Adesso la ragazza è indagata per favoreggiamento e falsa testimonianza.
Fin da subito Ylenia alla squadra mobile che la raggiunse in ospedale e anche dopo, davanti al giudice durante il processo a carico dell’ex, ha continuato a sostenere che non era stato Alessio. Ma che era stata aggredita da una persona che lei non conosceva. Ylenia raccontò che era stato uno sconosciuto a bussare alla sua porta alle 5 del mattino dell’8 gennaio 2017. Sempre quest’uomo l’aveva spinta a terra buttandole della benzina.
Le indagini sono arrivate ad un’altra conclusione, la stessa sostenuta dalla procura peloritana. E anche il giudice Salvatore Mastroeni non ha ritenuto credibile la versione della ragazza. Anche perché ad incastrare Alessio Mantineo c’è il video di una stazione di carburante che quella notte lo riprende mentre acquista una bottiglia di benzina.
Nelle motivazioni della sentenza di condanna di Mantineo, emessa il 10 gennaio di quest’anno, il gup Mastroeni riferendosi a Ylenia scrive: «La sua ricostruzione dibattimentale è tra il surreale e l’incredibile in un soggetto alla fine fragile che avrebbe bisogno di un recupero, non di perdersi al fronte del luccichio delle telecamere». Il gip conclude la sua analisi sulla ragazza con un’amara riflessione: «A fronte di donne uccise, come in una carneficina, e di donne che lottano per una reale emancipazione, si trovano casi in cui violenza e sadismo vengono apprezzati, per cui essere data a fuoco può essere una prova d’amore moderna».