Messina: in vendita l’ex hotel Riviera, Arisme aspetta De Luca: «Senza offerte, ci andrà chi vive in baracca»

Una vera e propria bomba ecologia in una delle zone con il più bel panorama sullo Stretto di Messina. Non a caso era stata scelta per realizzare un hotel con un ristorante-attico – l’ex hotel Riviera – che è stato teatro di momenti importati della vita dei messinesi. Un esempio degli antichi fasti di Messina e del suo lento declino a cui il sindaco Cateno De Luca intende mettere la parola fine. 

L’albergo fa parte del patrimonio immobiliare dell’ex provincia di Messina. Acquistato nel 1991 con un pagamento a rate di 30 miliardi e 886 milioni di lire, pesa ogni anno sulle casse di Palazzo dei Leoni circa 72.684 euro di Ici e 58.200 euro di Imu. «Soldi che non ci possiamo permettere di sprecare», ha detto chiaramente il primo cittadino. 

Ed è proprio per sbloccare questa situazione che, nei giorni scorsi, il sindaco ha preso al balzo la proposta di Marcello Scurria, presidente di Arisme, la società partecipata del Comune creata per togliere dalle baracche i nuclei familiari che ci abitano. L’idea è quella di ristrutturare l’albergo e realizzare dai 45 ai 60 alloggi da destinare a chi vive ancora in baracca

Oggi il primo cittadino insieme ad alcuni giornalisti ha effettuato un sopralluogo tra le rovine del Riviera. Tra muri scrostati, cucine abbandonate, suppellettili come i piatti del ristorante Il galeone – con tanto di nome impresso sulla ceramica – si intravede quello che poteva essere l’ex hotel. L’immobile di cinque piani è suddiviso in 117 camere, di cui 23 bilocali e trilocali da 40 e 60 metri quadrati e 94 monolocali da 28 a 30 metri quadrati. Ieri è stato pubblicato un nuovo bando «che scadrà il 29 novembre, gli imprenditori si facciano avanti, chi vuole può comprare il Riviera e farlo risorgere, ma accettiamo solo proposte serie», spiega De Luca. 

Si tratta del terzo tentativo dopo due bandi andati deserti e una trattativa fallita, nel 2018, con la società Neptunia del gruppo Franza. Con una modifica al bando di vendita fatta dal commissario straordinario Filippo Romano nell’estate del 2016 – che prevedeva oltre al pagamento di 7.600.000 euro in contanti anche la possibilità di offrire un edificio in permuta con valore certificato dal tribunale pari a 8 milioni – Neptunia aveva offerto un immobile in via Acireale, da destinare a scuole e uffici. La trattativa però si era arenata e la società si era tirata indietro. Il nuovo bando adesso prevede che l’immobile venga venduto a 11 milioni di euro. «Se nessuno risponde con atti concreti, allora – afferma De Luca – seguiremo la nostra strada. E, poiché il Comune cerca alloggi da destinare alle famiglie che devono lasciare le baracche, Arisme presenterà la sua offerta nel bando successivo». 

L’operazione che vedrebbe scendere in campo Arisme, porterebbe ad acquistare l’ex albergo per 5/6 milioni di euro. Altrettanti, se non di più, sarebbero quelli spendere per ristrutturarlo e trasformarlo in abitazioni da destinare all’emergenza abitativa. Su una superficie stimata di circa seimila metri quadri su cui si sviluppa lo stabile, il costo a metro quadro lieviterebbe quindi a duemila euro e forse più. Cifre ben lontane da quelle stabilite dall’amministrazione per l’acquisto di case da destinare a chi vive in baracca.

Simona Arena

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