L'indebita percezione del sussidio economico è emersa dai controlli dei carabinieri del nucleo ispettorato del lavoro. Non solo nel capoluogo di provincia, ma anche in diversi Comuni della provincia peloritana. L'Inps ha già avviato le pratiche per la sospensione
Messina, denunciati 102 furbetti del reddito di cittadinanza Senza averne i requisiti hanno percepito oltre 624mila euro
Centodue persone sono state denunciate per indebita percezione del reddito di cittadinanza nella provincia di Messina. I carabinieri del nucleo ispettorato del lavoro hanno verificato che in favore degli indagati sarebbero già stati versati dall’Inps oltre 624mila euro. L’ente che eroga il beneficio ha già avviato le procedure per la sospensione e l’eventuale revoca del sussidio.
In particolare, sono al vaglio della procura di Messina le posizioni di 62 persone – 32 uomini e 30 donne – mentre
19 persone – 14 uomini e 5 donne – sono state segnalate alla procura di Barcellona Pozzo di Gotto e 21
soggetti – 15 uomini e 6 donne – sono stati segnalati alla procura di Patti. Dopo gli accertamenti, i carabinieri di Messina Centro hanno denunciato 11 uomini (tra i
26 ed i 71 anni), di cui uno di nazionalità marocchina e uno originario dello Sri Lanka, che pur essendo sottoposti a misure cautelari personali nell’ambito di procedimenti penali, avrebbero omesso di darne comunicazione all’Inps,
continuando a percepire il reddito. Analoga denuncia è stata avanzata nei confronti di 19 donne che, invece, avrebbero omesso di
comunicare la sottoposizione a misura cautelare di uno dei componenti del nucleo familiare.
I carabinieri di Messina Sud hanno denunciato 12 persone (due
uomini e una donna residenti in città, un uomo di Roccalumera, quattro di Alì Terme, due di Scaletta Zanclea e uno di Fiumedinisi) accusate di avere omesso di
comunicare all’Inps le misure cautelari. Una
42enne è stata deferita per avere omesso di
comunicare la sottoposizione a misura cautelare di uno dei componenti del nucleo familiare. I carabinieri di Taormina hanno denunciato 20 persone: quattro si trovavano agli arresti domiciliari e altri sei avrebbero omesso di comunicare di essere sottoposti a misure
cautelari personali. Altri due avrebbero omesso di comunicare la misura cautelare di uno dei componenti del nucleo familiare. Sei degli
indagati avrebbero dichiarato falsamente di risiedere in Italia da almeno dieci anni. Altri
due avrebbero reso false dichiarazioni sul numero dei membri del nucleo familiare,
percependo un contributo economico superiore.
I carabinieri di Milazzo hanno deferito 14 persone (9
uomini e 5 donne): tre residenti a Torregrotta, due a Pace del Mela, altri due a Lipari, una persona a Rometta Marea e una a San Pier Niceto. Tutti sono stati denunciati per avere omesso di comunicare l’applicazione nei loro confronti di una misura
cautelare. Nel centro mamertino, a Spadafora, a Rometta Marea e a San Filippo del Mela
sono state deferite cinque donne conviventi con persone sottoposte a provvedimento cautelare. I carabinieri di Barcellona Pozzo di Gotto hanno
accertato che cinque uomini, tutti residenti a Furnari, di cui un uomo di origine marocchina, non avrebbero comunicato all’Inps le misure cautelari.
I carabinieri di Patti hanno denunciato cinque uomini (tra i 22 ed i 67 anni) con precedenti di polizia. A Gioiosa Marea, quattro soggetti sono stati denunciati per
avere omesso di comunicare la misura cautelare personale all’atto della
presentazione dell’istanza per la fruizione del beneficio mentre a Santa Domenica
Vittoria i militari hanno deferito un uomo con precedenti di polizia, perché, quale percettore di reddito di cittadinanza, avendo
ottenuto un compenso da lavoro svolto a marzo e aprile 2021, avrebbe omesso di comunicare all’Inps la variazione del reddito, continuando a
percepire interamente il contributo. I carabinieri di Sant’Agata di Militello hanno segnalato 15 persone (tra i 27 ed i 67 anni) percettori del reddito di cittadinanza senza averne titolo. In
particolare, in cinque casi, i beneficiari avrebbero omesso di comunicare le condizioni di alcuni dei
propri congiunti conviventi sottoposti a misure cautelari personali, mentre cinque persone avrebbero omesso di comunicare le proprie condizioni di sottoposti a misura cautelare degli arresti
domiciliari o dell’obbligo di dimora. Altri tre soggetti avrebbero omesso di comunicare la loro
posizione di sottoposti a misura cautelare personale dell’allontanamento dalla casa familiare e
del divieto di avvicinamento alla persona offesa. In ultimo, due soggetti avrebbero omesso di
comunicare l’appartenenza al medesimo nucleo familiare.
I carabinieri di Santo Stefano di Camastra, a San Fratello hanno deferito tre persone: un 45enne e un 35enne, entrambi sottoposti a misure restrittive della libertà personale
che avevano omesso di comunicare all’Inps il loro stato detentivo; e una donna di
32anni, risultata convivente con persona sottoposta a misura cautelare detentiva, è stata
denunciata per aver omesso di comunicare all’Inps i motivi ostativi alla
percezione del beneficio economico. I carabinieri di Mistretta hanno accertato che un 31enne di Mistretta e un
51enne di Capizzi avrebbero omesso di comunicare all’ente erogatore le misure cautelari emerse a loro carico.