Matteo Messina Denaro, durante la sua latitanza, avrebbe cercato un nascondiglio sicuro anche in Tunisia. Un particolare che emerge dall’indagine che oggi ha portato all’arresto di Giovanni Vassallo, un imprenditore accusato di mafia e, nello specifico, di avere favorito proprio la latitanza trentennale del padrino originario di Castelvetrano.
Stando a quanto ha raccontato il pentito Attilio Fogazza, Vassallo sarebbe stato contattato da Giovanni Scimonelli, fedelissimo del capomafia e tra i finanziatori della sua latitanza, perché procurasse al ricercato un’abitazione in Tunisia, nel Nordafrica. Il collaboratore di giustizia ha anche messo a verbale che Vassallo, dopo avere subito il sequestro di un centro di distribuzione alimentare a Castelvetrano, si sarebbe scusato con Scimonelli per non avere avuto soldi da mandare a Messina Denaro.
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