L'ex primo cittadino ha presentato il primo di una serie di progetti con cui è intenzionato a dare indietro ai messinesi gli emolumenti percepiti tra il 2013 e il 2018. Gli strumenti saranno destinati ai commissariati e alle caserme della città, uno anche a palazzo Zanca
Messina, Accorinti regala undici defibrillatori alla città «Restituisco indennità, ma non chiamatemi benefattore»
Sono undici i defibrillatori donati dall’ex sindaco Renato Accorinti a Messina affinché diventi una «città cardioprotetta». Lo aveva promesso al suo insediamento che avrebbe ridonato alla città, «sotto forma di progetti e soprattutto di mobilitazione per il bene comune, la differenza tra l’emolumento da sindaco e lo stipendio da insegnante». Oggi all’Ordine dei Medici la conferenza stampa con la partecipazione video della ministra della Salute Giulia Grillo per il primo progetto di destinazione di parte del compenso ricevuto da sindaco tra il 2013 e il 2018. «Ho sempre detto che volevo restare coi piedi per terra e che non volevo arricchirmi con la politica – ha spiegato – Voglio continuare a vivere nelle stesse condizioni di professore di educazione fisica in cui ho sempre vissuto». E come sottolineato oggi per sfuggire a possibili strumentalizzazioni e polemiche, Accorinti, anziché realizzare iniziative su cui apporre una targhetta di proprietà, ha preferito attivare azioni di partecipazione che coinvolgessero tutte le componenti della città.
Così, una volta definito l’ammontare disponibile per il primo progetto, 15.600 euro per creare la rete di cardioprotezione, ha dato vita a un sistema di cui fanno parte il servizio di emergenza urgenza del 118, le strutture sanitarie dell’Asp, il Policlinico, l’Irccs Neurolesi e gli Ordini dei medici, farmacisti, infermieri. Insieme in questi mesi hanno valutato le dimensioni dell’intervento, e scelto le localizzazioni ottimali dei defibrillatori. Sono anche stati formati degli operatori che sappiano usarli. Coinvolte nell’iniziativa anche associazioni di categoria come Camera di Commercio, Confindustria, Confcommercio, Confesercenti, e poi associazioni di quartiere, oltre a presidi, responsabili di centri commerciali e di aziende, gestori di cinema e tanti altri soggetti pubblici e privati. Così, ancor prima di essere presentato, il progetto ha già contaminato molti, aggiungendo agli originari 11, 20 defibrillatori in più. «Ho voluto coinvolgere anche altri sindaci della Città metropolitana, i dirigenti della polizia e i generali dell’Arma dei carabinieri, Rfi, l’Arcivescovado che oggi ci ha fatto dono di durante un defibrillatore acquistato dalla Parrocchia di S. Caterina», ha aggiunto. «Un’idea semplice però dirompente – ha commentato Grillo -. Mai come in questo caso sapere donare può salvare la vita. Si tratta di un disegno con un unico fine: creare una cultura della prevenzione e dell’aiuto affinché chiunque possa essere assistito».
I defibrillatori saranno collocati in nove postazioni della città, da nord a sud, mentre uno andrà al Comune di Reggio Calabria. L’ultimo andrà all’isola di Filicudi. In città, i defibrillatori verranno collocati nelle stazioni dei carabinieri o della polizia di Ganzirri, Faro Superiore, Castanea della Furie, Villaggio Matteotti, Viale Giostra, via dei Mille, Tremestieri e Giampilieri Marina, e uno anche a Palazzo Zanca. «Le promesse si mantengono e questo è solo il primo progetto – ha concluso l’ex primo cittadino -. Ci tengo solo a ribadire che non sono un benefattore, ma un cittadino come tutti voi. Il mio obiettivo è innanzitutto quello di smuovere le coscienze. I nostri doveri sono fondamentali come i diritti. Ho parlato ieri con Leoluca Orlando e con Antonio De Caro per far sposare il progetto anche alla Regione e all’Anci. La contaminazione deve essere nazionale».