L'anziano avrebbe palpeggiato la vittima, fino a strapparle il camice e prenderla a morsi per costringerla ad avere un rapporto. Fondamentale la denuncia della 50enne. Prima udienza a febbraio
Messina, 83enne a processo per molestie a badante Seduto su sedia a rotelle, aggressione a fini sessuali
Sono stati sufficienti due giorni per farle capire che non era lavoro per lei. È successo a luglio 2017. La donna, una 50enne, aveva risposto a un annuncio per lavorare come badante per un signore di 83 anni. Fatto il colloquio era stata subito assunta e portata a casa dell’anziano che abita in una sperduta casa in una campagna della zona sud. L’impiego prevedeva che dovesse trascorrere dalle 20 alle 8 del mattino con l’uomo per prendersene cura durante la notte. Il tutto per una retribuzione di 500 euro al mese.
Ma quel lavoro si è rivelato essere molto diverso da quello che pensava. Secondo quanto raccontato dalla donna alla polizia di Stato, l’ottuagenario più volte l’aveva palpeggiata, arrivando anche ad offrirle del denaro. Ecco perché aveva già comunicato ai familiari dell’uomo di voler rinunciare all’incarico. L’ultimo giorno di lavoro, l’83enne, seduto sulla sedia a rotelle, si sarebbe avventato su di lei strappandole il camice, aggredendola con calci, morsi e pugni e bloccandole i polsi per avere un rapporto sessuale.
L’aggressione si sarebbe consumata mentre l’83enne bestemmiava e le chiedeva di restare con lui e non andare via. La 50enne, dopo essere riuscita a scappare, ancora terrorizzata era andata dalla polizia e aveva raccontato tutto. Adesso l’uomo è stato rinviato a giudizio con le accuse di violenza sessuale e lesioni personali. Lo ha deciso la gup Simona Finocchiaro. Il prossimo 6 febbraio l’anziano dovrà comparire davanti ai giudici della seconda sezione penale del tribunale.