Il capo del gruppo sgominato dall'operazione White Mountains sarebbe stato il 31enne Rosario Vinci. Dalle tecniche di taglio allo stratagemma di posare la cocaina sul tappetino della macchina. Per tutti c'era l'obbligo di usare il casco. Guarda il video e le foto
Melilli, insegnamenti al gruppo per la gestione dello spaccio Droga nascosta in cassette della posta e auto abbandonate
La droga nascosta in cassette della posta o in auto abbandonate per strada. Nell’operazione White Mountains i carabinieri hanno arrestato sette persone accusate di fare parte di un gruppo attivo a Melilli in provincia di Siracusa dedito a traffico, trasporto, detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti. Stando a quanto emerso dalle indagini, a capo del sistema criminale ci sarebbe stato Rosario Vinci. Il 31enne, dopo essersi procurato la cocaina nella frazioni di Villasmundo (Augusta) e Belvedere (Siracusa), avrebbe gestito il gruppo degli spacciatori in maniera capillare.
Sempre Vinci si sarebbe occupato di insegnato agli altri componenti le tecniche di taglio della droga e a eludere i controlli delle forze dell’ordine. Un escamotage, per esempio, sarebbe stato quello di obbligare tutti a indossare il casco sugli scooter per evitare di essere fermati. Altra direttiva del capo era mettere la cocaina sfusa sul tappetino dell’auto tenendo sempre a disposizione dell’acqua pronta a sciogliere la sostanza invece di gettarla dal finestrino nel caso in cui fossero stati fermati. Sarebbe stato sempre il 31enne a rimproverare gli altri della banda quando tagliavano male la cocaina: in questo caso, sarebbe stato poi lui in prima persona a occuparsi di spacciare.
Un altro nome di spicco è quello del 31enne Antonio Montagno Bozzone, anche lui coinvolto nell’operazione. Stando a quanto ricostruito, si sarebbe distinto per la sua indole violenta, specie nei confronti di chi era in ritardo nei pagamenti. In altre occasioni, però, sarebbe stato lui stesso a cedere gratis la cocaina a sua disposizione agli spacciatori che erano stati costretti a disfarsene durante i controlli delle forze dell’ordine. A Montagno Bozzone è stato contestato il reato di estorsione: quando i debitori non pagavano la droga, si sarebbe fatto consegnare le loro macchine.
Gli arrestati sono stati tutti portati nel carcere di Catania e nel carcere di Augusta-Brucoli. A Montagno Bozzone il provvedimento è stato notificato nel carcere di Caltagirone, dove stava scontando già una pena.
Elenco degli arrestati:
1. Salvatore Aresco (classe 1993)
2. Christian Crucitti (classe 1988)
3. Nicolò Minardi (classe 1990)
4. Alfonso Sollano (classe 1996)
5. Rosario Vinci (classe 1990)
6. Antonio Montagno Bozzone (classe 1990)
7. Arianna Mandragona (classe 1991)