Come evitare e come curare questo inestetismo della pelle
Melasma cutaneo: una macchia da cancellare e da prevenire
COME EVITARE E COME CURARE QUESTO INESTETISMO DELLA PELLE
di Maddalena Albanese
Il melasma è un inestetismo cutaneo caratterizzato da macchie che si localizzano, con disposizione “a carta geografica”, sulle guance, sulla fronte e sul labbro superiore, dove acquisiscono il fatidico aspetto “a baffetti”.
E’ causato dall’esposizione ai raggi uvb e uva, sia del sole, sia a quelli “rafforzati” delle lampade solari. Ma anche dall’assunzione di estroprogestinici a scopo terapeutico o contraccettivo, dall’assunzione di farmaci fotosensibilizzanti, come ad esempio alcuni antibiotici, dalla fotosensibilizzazione propria delle pelli molto sottili o assottigliate dall’uso cosmetico di peelings anche leggeri. Questi spesso sono contenuti in vari prodotti di bellezza con lo scopo di assottigliare le piccole rughe superficiali e di donare quindi alla pelle un aspetto più giovane e fresco, ma come tutti i prodotti, anche se validi ed efficaci, andrebbero usati con parsimonia e con le giuste indicazioni. (foto a destra tratta da westderm.com.au)
Ultima causa, ma non meno importante, è la gravidanza con le sue modifiche ormonali; in questo caso, più propriamente, si parla di “cloasma gravidico”.
Patogeneticamente il melasma è legato all’iperattivazione dei melanomi da parte di questi fattori scatenanti ed alla conseguente deposizione di melanina nello spessore dell’epidermide.
La deposizione può essere più o meno profonda. La differenza si apprezza alla luce di Wood ed implica una differente risposta alla terapia.
Le terapie migliori sono ovviamente quelle eziologiche: evitare l’esposizione ai raggi solari e alle lampade abbronzanti. I raggi uva ed uvb vanno evitati sempre, soprattutto se concentrati, e per le esposizioni inevitabili è utile applicare sin dalla mattina una foto protezione alta, anche 50+ per raggi uvb ed uva.
Non è opportuno illudersi riguardo alla possibilità che però tali foto protezioni evitino la comparsa o il peggioramento di un melasma se ci si ostina ad esporsi al sole o alle lampade solari in maniera diretta e continuata.
Le creme foto protettive andrebbero applicate durante tutto il giorno fino ad ottobre inoltrato, considerate le nostre latitudini; d’inverno andrebbero alternate con creme schiarenti, applicate localmente sulle macchie, dietro indicazione di operatori esperti in materia.
Nel caso in cui il danno sia evidente e non abbia avuto alcuna reversibilità dopo la sospensione della causa scatenante vi sono alcuni rimedi che possono attenuare notevolmente il danno e, in alcuni casi, farlo scomparire: sono i peelings chimici con acido glicolico e l’acido salicilico ad effetto esfoliante, con acido cogico e con acido azelaico ad effetto inibente sul metabolismo della melanina, con vit.C sempre con effetto inibente sul metabolismo della melanina. I peelings profondi per esempio con tretinoina.
Di recente si è cominciato a parlare di peelings con acido tranexamico per bloccare alcuni meccanismi della coagulazione e della cascata dell’infiammazione. Questo perché si è visto che nelle aree del melasma sembrebbe esservi una concentrazione in vefg (fattore di crescita vascolare) incrementata e verosimilmente stimolata dalle noxe infiammatorie.
Buoni risultati sembrerebbero essersi ottenuti con terapie omeopatiche.
Altrettanto buoni risultati si ottengono con le sedute di luce pulsata che degrada i depositi di melanina, favorendone l’eliminazione da parte dei macrofagi della cute e che può intervenire in una eventuale quota patogene di tipo vascolare ove presente.
Abbiamo visto infatti varie lesioni da melasma rispondere ottimamente alla luce pulsata, senza effetti collaterali, e con durevoli risultati, se ben supportati dalla compliance delle pazienti alle prescrizioni indicate. E’ ovvio che tutti i trattamenti vanno indicati come stagionalità e come modalità da operatori esperti.
In qualsiasi caso è sempre meglio prevenire che curare: evitare l’esposizione diretta ai raggi uva e uvb, applicare per tutto il periodo primavera-estate un’alta fotoprotezione per le esposizioni solari non evitabili, assumere con gli alimenti sostanze antiossidanti, quindi molta frutta e verdura.
Per contattare la dottoressa Maddalena Albanese scrivere a:
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