Maxiprocesso, il pm Di Lello 30 anni dopo «Stop a prescrizione per la corruzione»

«Spezzò l’alibi di una mafia imprendibile, un segnale positivo da cui non si è tornati più indietro, un metodo d’indagine seguito da altri magistrati palermitani e non». Così Giuseppe Di Lellopm nel Maxiprocesso e nel pool antimafia con Giovanni Falcone e Paolo Borsellino che rivoluzionò strategie e metodi di contrasto a Cosa nostra, ricorda con MeridioNews quegli anni. In uno sguardo che spazia dal passato per giungere al presente. Trent’anni di cambiamenti positivi ma anche momenti di crisi, non ultimi quelli registrati negli ultimi tempi attorno a quell’antimafia che, per alcuni versi, ha tradito valori e tensioni di un tempo.

«Da quel momento in poi tutto è cambiato – continua Di Lello -. Sono stati inferti duri colpi alla mafia. Certo, non sono mancati i momenti brutti, come quando ci siamo resi conto che lo Stato aveva delegato tutto alla magistratura, mentre continuavano le collusioni imprenditoriali e politiche». Un punto ancora oggi centrale. «La politica non penso sia determinante come un tempo, mentre gli affari sono quello che contano». 

E oggi quello stesso Stato, che ieri delegava, sembra potere fare di più. «Ma va pure detto che la legislazione antimafia che abbiamo noi non ce l’ha nessuno – continua il magistrato -. Ora si tratterebbe di premere molto sui reati corollari che alimentano la mafia e sopratutto interrompere la prescrizione, una cosa che tutta la magistratura chiede e che invece pezzi del governo non vogliono. Con la prescrizione cadono molti reati di corruzione e riciclaggio, ed è assolutamente necessario avere questo aiuto». Necessaria anche «una norma specifica» che regolamenti il concorso esterno ala mafia «per avere dei riferimenti chiari e precisi». Reato che non ha un posto preciso nel codice penale, ma che nasce dall’unione di due diversi articoli. E, soprattutto, accusa oggi difficile da provare.

Ma ecco il presente e il giudizio su quell’antimafia finita sull’altra sponda, un passaggio che nessuno pensava possibile ma che invece è accaduto, nonostante il percorso compiuto e quel Maxiprocesso. «Ormai non si capisce più niente – sottolinea Di Lello -, bisogna ristabilire i confini e capire chi sono i veri antimafiosi, non quelli a parole o con la certificazione, ma quelli che veramente denunciano la mafia. Gli imprenditori che denunciano il pizzo e non le associazioni che nascono per amministrare i beni sequestrati e confiscati e che magari sono pure colluse con la mafia».

Oggi, secondo Di Lello, i magistrati in prima linea, impegnati in processi come quello sulla Trattativa Stato-mafia, respirano un clima molto diverso rispetto a quello del 1986. «Si è abbandonata la pratica stragista e omicidiaria – spiega -. Non c’è dubbio che si ha a che fare con menti criminali che potrebbero anche pensare a qualcosa di eclatante, ma devono tenere in conto, e lo hanno sperimentato, che lo Stato reagisce». «Sul processo Trattativa, come più volte ho ripetuto, non sono d’accordo sull’impianto. Se sono stati lasciati soli dalle istituzioni? Non credo proprio, penso che i magistrati l’appoggio ce l’abbiano, si sta facendo un processo».

Antonella Bonura

Recent Posts

«È stata tenuta in barella per otto giorni», dice la figlia di una donna morta all’ospedale Ingrassia di Palermo

Il 20 dicembre Maria Ruggia, 76 anni, è morta all'ospedale Ingrassia di Palermo: stando a…

46 minuti ago

Due furti a Palermo: nel primo caso forzata la saracinesca, nel secondo sfondata la porta d’ingresso

Due furti con spaccata a Palermo. Il primo al Morgan's long drink, in via Isidoro La…

3 ore ago

Palermo, una persona ha sparato a un uomo davanti al cimitero dei Rotoli

Un uomo è stato ferito a colpi d'arma da fuoco davanti al cimitero di Santa…

4 ore ago

Terrasini, una mareggiata affonda una barca e ne danneggia altre

A causa del maltempo un'imbarcazione è affondata e altre sono state danneggiate nel porticciolo di…

5 ore ago

Incidente sulla tangenziale di Messina: morto un 77enne

Stamattina un 77enne, Francesco Galletta, è morto in un incidente stradale sulla tangenziale di Messina,…

7 ore ago

Aerolinee Siciliane entra nella società di manutenzione Zephiro e nasce Southern Aerotech. Il patron Crispino: «Una base anche a Palermo»

Dopo aver comprato la compagnia aerea Air Connect, Aerolinee Siciliane comunica «l'acquisizione del 49 per…

12 ore ago