Il pilota vittima dell'incidente alla Targa Florio era un messinese appassionato di motori. Sentimento che aveva trasmesso anche alle due figlie. Una di loro, Gemma, era con lui in macchina ed è in prognosi riservata. «Era l’amico di tutti - ricorda un collega - sempre disposto a farsi in quattro per le persone»
Mauro Amendolia nel ricordo di chi lo conosceva «Eravano insieme al corso di sicurezza stradale»
Mauro Amendolia era un appassionato di motori. Chiunque lo conoscesse sapeva quanta passione avesse per questo sport, sentimento trasmesso alle due figlie Gemma e Valentina e che lo ha accomunava alla moglie Rosaria Villari, presidente del team Messina racing. E per questa scuderia, con il numero 29 oggi a bordo di una Bmw mini cooper Mauro e la figlia Gemma stavano gareggiando alla Targa Florio nelle prove valide per il campionato italiano di rally assoluto conduttori quando è avvenuta la tragedia. Una famiglia molto legata alle corse automobilistiche di rally. Lo scorso anno Gemma e Valentina hanno gareggiato su Mini Jcw, al 13esimo Rally del Tirreno.
«Mauro era appassionato di motori, era arrivato secondo al campionato siciliano assoluto per appena un quarto di punto. Ma soprattutto prestava molta attenzione alla sicurezza stradale», racconta a Meridionews Massimo Rinaldi, presidente dell’Automobile Club Messina e perito assicurativo, come Mauro Amendolia. Oggi Rinaldi era sul posto quando è avvenuto l’incidente perché fa parte del collegio dei commissari e rappresenta il presidente della federazione.
«Non potevamo crederci. Sono stato con lui venti giorni fa a Salice (frazione collinare di Messina, ndr) per un corso sulla sicurezza stradale. Era l’amico di tutti, sempre disposto a farsi in quattro per le persone». Rinaldi è in contatto con il medico di gara che lo aggiorna sulle condizioni di Gemma, rimasta ferita. «È in coma farmacologico ed è stata trasportata in elisoccorso al Civico di Palermo. Le hanno fatto la tac e sembrerebbe lasciare ben sperare su una guarigione, ma i medici hanno preferito non sciogliere la prognosi, ha subito un trauma cerebrale e uno al braccio. Non ci resta che sperare».
Amendolia e Rinaldi erano vicini di studio. «Lui era innamorato della Targa Florio – continua il perito -. In passato era arrivato decimo assoluto con la moglie navigatore nella storica competizione rallystica. L’incidente di oggi si è verificato in un punto dove non pensavamo che sarebbe potuto mai succedere. Un rettilineo in salita, con l’asfalto solo un po’ umido. Niente che Mauro non avesse già affrontato nella sua lunga carriera».