IL SEGRETARIO GENERALE DELLA CISL SICILIANA RIPERCORRE I DISASTRI DEL GOVERNO CROCETTA NEL SETTORE E ‘DISEGNA’ IL PERCORSO OBBLIGATORIO PER EVITARE LA CATASTROFE SOCIALE ED ECONOMICA
Dopo lannuncio del Crocetta-ter torna ad alzarsi lasticella del confronto politico-sindacale a distanza sui temi scottanti della Formazione professionale e sullemergenza sociale amplificata da un biennio disastroso che ha condotto il settore alla deriva e che ha visto protagonista lasse Crocetta-Scilabra-Lumia.
In una intervista rilasciata al nostro giornale, Maurizio Bernava, da poco segretario nazionale della Cisl, traccia il consuntivo del fallimento politico e amministrativo dei primi due anni del Governo del presidente Rosario Crocetta in Sicilia e nella Formazione professionale e anticipa i possibili scenari che riguarderanno il settore ed il suo futuro.
In attesa che trovi conferma lassegnazione delle deleghe assessoriali del Lavoro e della Formazione professionale, rispettivamente al docente di Diritto del Lavoro presso lUniversità di Catania, Sebastiano Bruno Caruso, ed allex assessore al Territorio ed Ambiente del primo governo Crocetta, affrontiamo con il segretario regionale della Cisl lanalisi dal punto di vista del sindacato che più degli altri ha lanciato nei mesi scorsi una vera a propria crociata contro loperato sgangherato del Governo regionale.
Con il Crocetta ter – osserva Bernava – si completa il disegno politico di bruciare prima la dottoressa Anna Rosa Corsello, ex dirigente generale dei dipartimenti Lavoro e Formazione professionale e poi lassessore Nelli Scilabra. E’ stata effettuata una sorta di ‘operazione chirurgica’ non per ripulire il settore dalle porcherie, ma per ridurre il costo del personale. Adesso circa 1,4 miliardi di euro di fondi comunitari sono pronti per essere gestiti nei prossimi anni.
Obiettivo centrato dai manovratori che hanno lasciato i lavoratori nella disperazione – aggiunge il segretario nazionale della Cisl – utilizzando l’ormai ex assessore Nelli Scilabra come una sprovveduta messa lì a bombardare il sistema senza fare riforme e innovazioni, ma smantellando i servizi, senza alcuna proposta. La persona al posto giusto per creare confusione, lasciare un cumulo di debiti ed il controllo e la pressione sulla politica.
Il nuovo assessore alla Formazione – dice sempre Bernava – non si faccia mettere al volante degli stessi politici irresponsabili e cinici che hanno messo la croce nelle mani alla Scilabra, utilizzando bugie, menzogne e inchieste giudiziarie, in piedi da tempo, per far credere ad unoperazione-pulizia e pensi subito a ricostruire con il mondo sindacale tutto unito il sistema formativo che deve essere diverso da quello del passato.
Secondo il leader siciliano della Cisl, guardando in avanti e in maniera propositiva, è necessario far partire la nuova Formazione professionale su tre pilastri collegati come i vasi comunicanti: Obbligo scolastico e Interventi formativi devono essere strettamente interconnessi con i Servizi del Lavoro ad oggi inesistenti e che vanno messi in pista da subito.
Resta negativo il giudizio sul quanto fatto fino ad oggi dal Governo Crocetta che, secondo Bernava, ha operato in perfetta continuità con il passato esecutivo di Raffaele Lombardo.
Il nostro sindacato ha abiurato e sconfessato il vecchio sistema di clientele e saccheggio già dal 2009 – putualizza lesponente sindacale cislino -. Vorrei ricordare al segretario generale della presidenza della Regione, Patrizia Monterosso le grandi battaglie sindacali che hanno portato alla cacciata dellallora assessore al Lavoro e alla Formazione professionale, Carmelo Incardona, in un momento in cui lingresso degli enti formativi era fuori controllo, le assunzioni di lavoratori effettuate a go-gò e si rendicontava senza controlli seri.
Si arriva così alla delibera approvata dalla Commissione regionale per lImpiego del 5 marzo 2009 – ricorda ancora Bernava -. Provvedimento che doveva rappresentare la svolta per il settore della formazione professionale. Da allora non cè stato alcun cambio di marcia se non lutilizzo delle risorse del Fondo sociale europeo messe nelle mani di una burocrazia incompetente e quindi incapace di gestire le procedure comunitarie.
Per la Cisl adesso bisogna voltare pagina e ripartire senza perder tempo.
Oggi bisogna puntare sul mercato del lavoro per riutilizzare i 1800 operatori ex Sportelli multifunzionali – dice ancora Bernava -. Bisogna far ripartire lOif. Bisogna rimettere in moto un sistema di accreditamento rigoroso e selettivo al quale affiancare una Formazione che funzioni. Passaggio necessario per ridare respiro ai lavoratori, far partire i servizi per il lavoro visto che la Regione siciliana è a rischio per linterruzione di un servizio di rilievo pubblico.
Auspichiamo inoltre – aggiunge il leader della Cisl – un rinnovato confronto con il mondo del sindacato unito e con un assessore al Lavoro meno desaparecido (il riferimento è a Giuseppe Bruno, ex assessore) e più presente, trovando gli strumenti per accompagnare la ristrutturazione del sistema con il sostegno al reddito dei lavoratori. Utilizzare i famosi 45 milioni che abbiamo ottenuto noi grazie allex ministro per la Coesione territoriale, Fabrizio Barca, e chiudere la stagione dei bombardamenti e della strumentalità delluso della formazione professionale. Ripartire con questa concretezza ponendo fine al massacro sociale.
Va evitato – auspica lesponente sindacale – di scaricare sul nuovo assessore lesasperazione del conflitto sociale e Crocetta deve smetterla di criminalizzare i problemi. I problemi, infatti, vanno risolti non certo con le comparse al Giletti-show di RaiUno.
Dal 2009 nel ruolo di segretario generale in Sicilia mi sono speso molto per liberare la Cisl nel settore della Formazione professionale dal cancro dello Ial, ente di formazione di proprietà del sindacato – ci dice Bernava -. Così come sin dai primi passi del governo Lombardo – era il 18 dicembre 2008 – abbiamo cercato di coniugare quello che Crocetta & C. non hanno saputo fare e cioè cambiare con coraggio, riqualificare e bonificare il vecchio sistema della Formazione professionale, armonizzandolo con lesigenza di mantenere il più possibile il patrimonio e la professionalità degli operatori. Operazione che era ed è ancora possibile viste le condizioni del mercato del lavoro in Sicilia.
Sono rammaricato – aggiunge – perché negli ultimi mesi (fine luglio) ho tentato di spiegare allex assessore Scilabra, per ore e ore, che non andava bene la sua politica e che serviva maggiore sensibilità allaspetto sociale con interventi di ristrutturazione sulle due filiere Oif e Interventi e con un sistema di accreditamento rigido e chiaro. Nessuno ha ancora applicato in Sicilia un sistema moderno di accreditamento come previsto Legge 40/87.
Il segretario nazionale della Cisl fa esplicito riferimento al ritardo accumulato dal Governo Crocetta in ordine alla definizione per la Sicilia del modello che Isfol e Tecnostruttura hanno definito nel marzo 2008. Si tratta di un nuovo sistema di accreditamento incentrato sulla qualità dei servizi e sullaccertamento dei risultati degli interventi formativi (Accreditamento per la qualità dei servizi Intesa Stato regioni – Marzo 2008, pubblicato su Gazzetta ufficiale della Repubblica italiana n.18 del 23 gennaio 2009) .
Bernava ricorda poi come lex assessore Scilabra, complici i manovratori, sia rimasta insensibile al suggerimento della Cisl sulla possibile convenzione con il Ministero dellInnovazione e della Pubblica istruzione.
La convenzione avrebbe portato a recuperare l80 per cento della Filiera Oif – spiega il sindacalista – appoggiandosi a scuole e Comuni per abbattere i costi ed impiegare più lavoratori con indirizzi specifici educativo-formativi come lingua straniera, informatica, servizi alla comunità, puntando anche allalta formazione con il mondo dellimpresa con apprendistato e tirocini.
Per fare questo la Scilabra – rincara la dose Bernava – doveva smettere di prendere ordini da chi prima lha promossa, utilizzata e poi mollata, e legarsi concretamente al mondo del lavoro, sociale e produttivo.
Lassessore che verrà – conclude Bernava – dovrà dare scegliere tra una Formazione professionale che, al pari dellenergia, serve a creare equilibri con comitati elettorali e boss della politica per un patto di gestione del potere, e una Formazione che, invece, deve dare risposte al mercato del lavoro ed allemergenza sociale.
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