Matteo Salvini torna a Palermo, dove domani affronterà un’altra udienza per il processo Open Arms. Ancora una volta l’occasione è colta per incontrare i suoi e fare quadrato alla vigilia delle elezioni amministrative nel capoluogo di regione, dove la Lega sosterrà sotto il nome di Prima l’Italia la candidatura di Roberto Lagalla. E proprio l’ex assessore regionale incontrerà il leader del Carroccio stasera. «Conto di vedere questa sera Roberto Lagalla per un caffé – dice Salvini – perché domani temo di stare per dieci ore in tribunale e incontrare il prossimo sindaco di Palermo nell’aula bunker non è il massimo della vita. Sono convinto che qui la partita si chiuderà al primo turno, il 12 giugno».
Ancora aperta tuttavia la partita sulle divisioni all’interno del centrodestra, con la decisione così tardiva di un candidato unico per la coalizione che è sintomatica di un malumore strisciante anche a livello nazionale, tanto che alla domanda su un eventuale incontro con il presidente della Regione Nello Musumeci, Salvini glissa: «Sono a Palermo e vedo il candidato sindaco. Siamo concentrati sulle Comunali, dal 27 giugno si può parlare di tutto il resto – aggiunge – Siamo al governo in Sicilia, e lavoriamo fino all’ultimo giorno. Quello che penso io di Nello Musumeci non conta. Per la Sicilia comunque non deciderà Roma o Milano, l’importante è che il centrodestra abbia le idee chiare, che vada unito e che si ascoltino e si rispettino tutti».
Salvini è intervenuto anche sulle voci critiche nei confronti di Lagalla e dei suoi rapporti con Totò Cuffaro e Marcello Dell’Utri. «Dove c’è puzza di mafia io mi tengo ben lontano, le liste di Prima l’Italia sono fatte di donne e uomini per bene. Mi fido di Lagalla, sarà lui a giudicare chi coinvolgere e chi no. Diciamo che preferisco che per la Sicilia decidano altri e non le persone che ha citato».
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