Il ddl presentato dal presidente dell'Antimafia regionale ha ricevuto l'ok della commissione Affari istituzionali. Ora la norma dovrà essere incardinata a Sala d'Ercole. Se passasse, la Sicilia sarebbe la prima regione a munirsi di questo strumento di trasparenza
Massoneria, deputati dovranno dichiarare appartenenza Primo sì alla proposta di Fava, ora il voto approda all’Ars
Se hanno aderito a una loggia massonica, dovranno renderlo noto entro i primi 90 giorni di legislatura. A imporre l’obbligo di dichiarazione per i deputati che siedono a Sala d’Ercole, ma anche per gli assessori regionali e per lo stesso presidente della Regione, è un disegno di legge presentato da Claudio Fava e approvato all’unanimità questa mattina in Commissione Affari istituzionali.
Adesso la proposta normativa dovrà essere incardinata in Aula e approvata lì, prima che diventi legge regionale. Se dovesse approdare alla Gazzetta Ufficiale, la Sicilia sarebbe la prima regione italiana a dotarsi di questo strumento di trasparenza utile al cittadino a conoscere anche questo aspetto della vita privata dei propri pubblici rappresentanti.
Secondo il presidente della Commissione regionale antimafia, «questo voto segna un importante passo avanti nella direzione della trasparenza istituzionale. Siamo fiduciosi che adesso celermente il Parlamento vorrà votare e rendere effettiva la nuova norma. I recenti fatti di cronaca dimostrano quanto sia necessaria e indifferibile una norma che consenta a tutti gli elettori un giudizio compiuto e consapevole su amministratori ed eletti».
Secondo il testo approvato, i rappresentanti istituzionali della Regione, entro tre mesi dalla proclamazione, dovranno rendere una dichiarazione, anche negativa, «sull’eventuale appartenenza a qualunque titolo ad associazioni massoniche o similari che creano vincoli gerarchici, solidaristici e di obbedienza, precisandone la denominazione, qualora tale condizione sussista».
Nei 60 giorni successivi all’entrata in vigore della norma, «il Presidente dell’Assemblea regionale siciliana, d’intesa con l’Ufficio di Presidenza, dovrà stabilire le sanzioni collegate al mancato deposito della dichiarazione».