Il presidente del Coni Sicilia, Massimo Costa, cresciuto all’ombra del Presidente dell’Ars, Francesco Cascio, e ora candidato del Terzo Polo per la poltrona di sindaco di Palermo (anche se su questa operazione politica non mancano dubbi legati proprio al ruolo di Cascio), al di là delle reali chance dii vittoria (che non sembrano molte) ci ha preso subito gusto.
E già si esercita con dichiarazioni altisonanti. Quella, apparsa stamattina su Repubblica Palermo, recita così: “Voglio essere il Monti di Palermo”.
Ora, lasciamo stare per un momento il curriculum e la storia personale, difficilmente paragonabili (al ragazzo dello sport siciliano non manca ambizione e forse anche un pizzico di presunzione) e andiamo alla sostanza dell’affermazione: come Monti? Ovvero come colui che sta affamando i ceti meno abbienti e sta facendo di tutto per salvare le banche e l’élite della finanza europea? Come colui che afferma che il posto fisso è una noia?.
Come colui che, in barba alla democrazia e con l’aiuto di Napolitano, ha preso il posto di chi (seppur poco difendibile) era stato eletto dal popolo?
Se questo è l’ideale di Costa e se questo è il modello che seguirebbe nel caso venisse eletto, beh allora si salvi chi può!
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