La corsia è stata ricavata al posto delle strisce blu e ai veicoli motorizzati è stato imposto di marciare solo verso Fondachello. Per andare all'opposto il Comune indica strada statale 114, «sarebbe stato più logico sistemare via Amato, che gli automobilisti percorrono anche se è chiusa», dice un conducente. Guarda le foto
Mascali, proteste per pista ciclabile su lungomare «La strada alternativa? Troppo buia e pericolosa»
Mascali sta realizzando la sua pista ciclopedonale sul lungomare. Come a Catania, però, già in fase di costruzione non mancano disagi, perplessità e proteste da parte di chi abitualmente percorre via Spiaggia. La corsia riservata a bici e pedoni è stata ricavata delimitando con un cordolo in cemento il tratto prima dedicato alla sosta a pagamento. Ristretta la carreggiata, con difficoltà a transitare anche per gli autobus, è stato istituito il senso unico, da Riposto verso Mascali, mentre il percorso più breve per le vetture dirette nella direzione opposta sarebbe «una strada buia e poco sicura, che il Comune non ha sistemato», dice a MeridioNews un automobilista. «Come alternativa, per adesso, noi indichiamo la strada statale 114», replica il sindaco mascalese Luigi Messina. Ma l’opzione ufficiale impone una lunga deviazione alle vetture, e i più preferiscono non praticarla.
La pista è lunga circa
1,5 chilometri, collega le spiagge di Sant’Anna e Fondachello, ed è percorribile in entrambi i sensi oltre che dalle bici anche dai pedoni. Le lamentele arrivano da chi viaggia motorizzato, e che per tornare indietro non deve solo fare dietrofront. Secondo le indicazioni dell’amministrazione deve percorrere una serie di strade fino alla ss 114, «che però è molto più a monte del lungomare», spiega l’automobilista. Questa la ragione per cui il traffico sarebbe aumentato nella più vicina ma pericolosa via dottor Mario Amato, conosciuta come «la strada del maneggio», dove però «l’asfalto è sconnesso, vegetazione e rifiuti invadono la carreggiata e si sono verificati molti incidenti, anche mortali».
Via dottor Amato viene scelta perché è la prima parallela a via Spiaggia: «È l’alternativa più veloce e prossima, ma è riservata ai residenti», spiega il primo cittadino Messina. Nonostante sia chiusa, come indica un cartello, le vetture la percorrono abitualmente. Secondo il guidatore «sarebbe stato più logico che il Comune sistemasse via Amato, in modo da renderla più sicura». Così non è stato. «Il progetto è proprio questo – replica Messina – ma serve tempo. Almeno per adesso abbiamo pensato alla ss 114 come percorso per procedere in senso opposto, e presto sarà indicato coi cartelli».
Intanto la circolazione sul lungomare è già stata modificata, come indica la
segnaletica orizzontale e verticale, anche se la pista non è ancora stata completata. «I lavori vedranno termine a breve e sarà possibile percorrerla in ambo i sensi. Nei tre metri di larghezza ci sarà spazio sia per le biciclette che per i pedoni», dice Messina. Ma i cartelli, come quello di via dottor Mario Amato, anche in questo caso non vengono rispettati da tutti: «Alcune auto continuano ad andare sul lungomare nel doppio senso», conclude l’automobilista.
A soffrire della situazione di Mascali, però, è anche il limitrofo Comune di Riposto. «Sicuramente è una problematica condivisa – afferma il primo cittadino ripostese Enzo Caragliano – La pista ciclabile termina in territorio di Mascali, a circa un chilometro e mezzo dall’inizio del mio territorio». Per questo traffico e incolonnamenti, secondo il sindaco Caragliano, hanno il tempo di smaltirsi prima di entrare nell’area di sua competenza. «Il collega di Mascali ha certamente chiaro quello che sta facendo e si è fatto affiancare dal suo ufficio tecnico – aggiunge – Io aspetto di sapere formalmente quali saranno le decisioni che si prenderanno». Anche perché con l’inizio di luglio la situazione potrebbe peggiorare: «L’arrivo del grosso dei turisti vacanzieri potrebbe significare un peggioramento complessivo dello stato di fatto, ma per allora spero che si riesca a trovare una soluzione».