Sabato mattina si è svolto nell'Aula Magna della Facoltà di Economia di Catania il penultimo seminario di un ciclo intitolato "New scenarios of European Integration and policies in rural areas"
Mario Monti ospite della Facoltà di economia
Questa mattina si è svolto, nell’Aula Magna della Facoltà di Economia di Catania, il penultimo seminario di un ciclo intitolato “New scenarios of European Integration and policies in rural areas”. Il ciclo di seminari,iniziato lo scorso dicembre,fa parte del JEAN MONNET PROJECT 2004-2005,giunto ormai alla sesta edizione, ed è cofinanziato dall’Università di Catania e dall’Unione Europea.
Durante l’incontro di questa mattina, intitolato “Mezzogiorno,Unione Europea e politiche della concorrenza”, circa duecento fra studenti ricercatori e professori, hanno avuto l’opportunità di ascoltare il prof. Mario Monti, attuale Presidente dell’Università Bocconi di Milano e uomo di governo di rilevanza internazionale. Dopo i ringraziamenti e i saluti di rito da parte del rettore dell’Università di Catania Ferdinando Latteri, del Preside della Facoltà di Economia dott.ssa Schillaci e del preside della Facoltà di agraria dott. Barbagallo, il Prof.Mario Monti ha preso la parola.
Il docente, avendo ricoperto per 10 anni la carica di Commissario alla Concorrenza a Bruxeles, è stato in grado di fornire al suo attento auditorio un interessante quadro della crisi in cui versa attualmente l’Unione Europea. Partendo dall’esito dei due Referendum popolari sul Trattato Costituzionale indetti in Francia e in Olanda, ha avanzato delle previsioni, non proprio ottimistiche, sul destino dell’Unione. «Fra i tre punti oggetto del seminario di oggi-Mezzogiorno, Unione Europea e politiche della concorrenza – forse quello più in crisi è proprio l’Unione», ha detto con non poca amarezza il prof. Monti, convinto europeista.
E ha continuato dicendo: «Il no dei cittadini francesi ed olandesi non è rivolto esclusivamente alla proposta del Trattato, ma è dovuto ad insoddisfazioni di carettere generale, riguardo alle quali spesso i governi nazionali incolpano Bruxeles. L’elettorato finisce così per credere che tutti i suoi mali siano colpa dell’Unione e intanto il governo nazionale ne esce indenne». Secondo il prof. Monti questa grave battuta d’arresto verso la Costituzione Europea non sarà priva di conseguenze: «L’intera economia europea potrebbe essere danneggiata. I risultati negativi dei due Referendum possono essere considerati retrospettivi in quanto si riferiscono, in pratica, a tutte quelle norme di libero mercato, come per esempio la libera circolazione di beni e servizi, che non vengono considerate più accettabili in un sitema a 25 stati. Purtoppo però la storia ci insegna che affinchè una moneta unica abbia successo, essa deve basarsi su di un reale mercato unico… L’Unione sta vivendo la più grave crisi della sua storia».
Il Professore ha inotre brevemente illustato come l’approvazione della Costituzione Europea, contenendo complete norme in materia di concorrenza, inciderebbe positivamente sulla produzione agricola del Mezzogiorna d’Italia.
A conclusione del seminario si è svolto un interessante dibattito durante il quale il Prof. Monti ha cordialmente soddisfatto la domande del suo auditorio.