Mara Carfagna in visita istituzionale a Messina «I nuovi progetti saranno opportunità di rilancio»

Ha scelto Messina come prima visita istituzionale, perché «qui siamo riusciti a portare a soluzione un problema che ho definito vergogna nazionale e indegno di un Paese civile: migliaia di persone private dei loro diritti come quello a una casa decente e a una esistenza di qualità». A dirlo il ministro Mara Carfagna davanti al palazzo comunale della città dello Stretto dove era attesa per la conferenza stampa fissata dopo l’ok alla legge per il risanamento di Messina che porterà alla definitiva eliminazione della baracche. Prima era stata ricevuta dal prefetto Cosima Di Stani nominata dal Governo commissario per il risanamento. Grazie all’emendamento votato la scorsa settimana a Roma sono stati destinati 100 milioni per cancellare la baraccopoli messinese e per l’individuazione di nuove soluzioni abitative. Un successo ottenuto anche grazie al lavoro di squadra che ha visto, per la prima volta dopo tanti anni, i deputati messinesi fare squadra al di là del colore politico di appartenenza. «Ringrazio tutti i parlamentari del città di Messina per avermi sollecitata ad adottare questo provvedimento – ha sottolineato la rappresentante del Governo – sono davvero molto soddisfatta di essere riuscita a farlo in tempi rapidi. Questa è una di quelle situazioni che riempie di significato il nostro impegno politico».

La ministra nel suo intervento al salone delle bandiere di palazzo Zanca ha affrontato anche il tema del recovery plan. Si tratta di «un’occasione straordinaria per riunificare il Paese e ho fortemente voluto che il 40 per cento delle risorse fossero destinate al Sud e la Sicilia ne intercetterà buona parte. Una parte servirà per implementare il rilancio culturale del Mezzogiorno e al rafforzamento delle strutture sanitarie a cominciare dai presidi sanitari di prossimità». Il sindaco di Messina, Cateno De Luca – che durante la conferenza stampa ha affiancato la  ministra – ha assicurato il massimo sostegno alla prefetta Di Stani negli atti e nei passi che verranno indicati tra 60 anni e che verranno indicati in una road map e che serviranno a rimuovere le opere fatiscenti. Ha poi ripercorso le tappe, attraverso l’interessamento di Mariastella Gelmini e della deputata forzista messinese Matilde Siracusano che ha presentato un disegno di legge mirato alla eliminazione delle baracche, che hanno portato alla legge su risanamento di Messina. Ai 100 milioni stanziati dal governo si aggiungeranno i 340 messi a disposizione da Regione e Comune come ricordato dal primo cittadino messinese: «Si tratta di risorse destinate per Messina tramite la legge 10 del 1990 per migliorare la qualità della vita». Somme che De Luca ha sottolineato essere state recepite grazie al lavoro di intercettazione di fondi per cui la sua amministrazione si è distinta in questi tre anni, lanciando l’ennesima stoccata al presidente Nello Musumeci, accusato in più occasioni dal sindaco messinese di non aver saputo investire per migliorare la Sicilia. Un richiamo non velato alla sua intenzione di candidarsi alla Regione con l’ufficializzazione proprio oggi della data delle dimissioni da primo cittadino fissata per il 18 marzo 2022, il giorno del suo compleanno.

Di capacità di spesa e di assorbimento dei fondi da parte delle amministrazioni locali ha parlato anche Carfagna a conclusione della conferenza stampa: «Sappiamo che non sempre in questi anni sono state in grado di ottenere queste risorse – ha osservato – Per cui con il ministro Brunetta abbiamo avviato immediatamente il bando per l’assunzione di 2800 tecnici che serviranno per irrobustire le pubbliche amministrazioni del Mezzogiorno». Queste nuove risorse «serviranno per rafforzare la loro capacità di progettazione, realizzazione e attuazione degli interventi. Saranno assunte entro la fine di luglio con una procedura velocissima che aiuterà le pubbliche amministrazioni a programmare e gestire l’enorme flusso di finanziamenti, che arriverà dal Piano nazionale di ripresa e Resilienza, ma anche dal nuovo del Piano dei fondi europei del ciclo 2021-2027 e dalla programmazione del Fondo nazionale di sviluppo e coesione». E per dare maggiore sostegno alle pubbliche amministrazioni la ministra ha confermato l’impegno per rafforzare il ruolo dell’Agenzia Nazionale per la coesione territoriale che si occuperà del «monitoraggio delle attività e in alcuni casi supplire alle amministrazioni inadempienti», ha evidenziato. La ministra Carfagna si è poi recata a Fondo Fucile per un sopralluogo all’interno di alcune delle baracche dove ancora oggi vivono intere famiglie. «Dopo aver visto con i miei occhi sono certa di aver fatto la cosa giusta».


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