I candidati delle liste che supportano il sindaco sono quelli più indisciplinati nelle affissioni, seguiti a ruota dai ferrandelliani. Rispetta il proprio regolamento interno il M5S e anche gli altri candidati al momento mantengono il decoro. Retake: «Alla Noce c'è un Mimmo Russo su ogni lampione, ma temiamo che il peggio debba ancora arrivare»
Manifesti abusivi, gli orlandiani in testa alla classifica «Outsider corretti, ma tra qualche giorno sarà guerra»
Manca poco meno di un mese al fatidico giorno delle elezioni amministrative a Palermo. I candidati con le loro facce sorridenti e i loro slogan – non sempre troppo originali – osservano gli elettori dagli spazi pubblicitari, presi letteralmente d’assalto nelle ultime settimane, vista anche l’abbondanza di liste e di aspiranti inquilini di Palazzo delle Aquile. E come sempre non mancano le affissioni creative: i manifesti abusivi che tappezzano impalcature, cartelli stradali, muri, saracinesche e lampioni. Una pratica antica ma ancora dura a morire quella dell’affissione selvaggia, nonostante la campagna social #Boicottachisporca promossa da Retake Palermo – tramiamociviltà, pronta a dileggiare, senza troppi complimenti, chi contribuisce al degrado cittadino pur sventolando propositi di rinascita e riqualificazione del capoluogo. «Al momento non abbiamo ancora fatto una stima esatta dei dati raccolti – dice a MeridioNews Marco D’Amico, presidente di Retake – aspettiamo la fine della settimana, ma sono già parecchi i manifesti abusivi segnalati. Ne abbiamo un album intero su Facebook».
A vincere, al momento, la classifica dei candidati più indisciplinati sono senza dubbio gli Orlandiani. Certo, il sindaco uscente conta un vero e proprio esercito di sostenitori pronti a mettersi in gioco al suo fianco, con centinaia di nomi tra quelli iscritti nelle liste per il Consiglio comunale e chi invece si propone per un posto in circoscrizione. «Mi dispiace veramente perché dalle persone che vengono già da un percorso amministrativo mi aspettavo un grado di civiltà e di educazione maggiore. A seguire ci sono i ferrandelliani. Assenti, invece, da questa classifica M5S, Nadia Spallitta e gli altri». Al primo posto, tra i singoli, è un altro orlandiano a trionfare: «Mimmo Russo vince la classifica degli indisciplinati. Ci siamo accorti che in zona Zisa-Noce su ogni palo della luce c’è un suo adesivo. Abbiamo anche cercato di contattare la segreteria del sindaco, visto che lui si candida nella lista Palermo 2022, ma senza esito». Da segnalare anche il lavoro di affissione di massa compiuto dallo staff di Rosario Romeo, Movimento 139, che da palizzate, recinzioni, pali e persino le barriere del cantiere dell’Anello ferroviario ci ricorda ossessivamente che la sua forza è la chiarezza e dell’aspirante consigliera di circoscrizione Maria Antonietta Madonia – Palermo 2022 – che non ha badato a spese, e a senso civico, per promuovere il suo comizio di presentazione, lo scorso 27 aprile.
E se da un lato i Cinquestelle continuano nella loro politica di promozione web lasciando al solo Ugo Forello l’onere di campeggiare sulla cartellonistica, tutta peraltro regolare, così come quella degli outsider per la corsa a sindaco, il peggio, secondo D’Amico, deve ancora venire. «Quello che ci preoccupa sarà da lunedì prossimo – spiega – quando non si potrà fare più campagna sui cartelloni pubblicitari, ma solo sui pannelli comunali. Lì, in base alla nostra esperienza, potrebbe scoppiare la guerra vera e propria, con manifesti affissi ovunque». Una guerra evitabile. «Le regole ci sono, le sanzioni anche, ma vorremmo vedere anche qualche candidato che ha avuto multe e che le ha pure pagate, una cosa non così frequente». E guai ad appellarsi al senso civico dei contendenti nell’agone elettorale, qualcuno la prende anche male. «Un paio di candidati ci hanno contattati, hanno voluto sapere dove erano i manifesti abusivi e sono andati a toglierli, scusandosi e addossando la colpa a qualche loro fan un po’ troppo accanito. Qualcun altro invece, semplicemente, ci ha bloccati su Facebook».
Da segnalare, in tempo di elezioni non solo a Palermo, lo strano caso di Santa Cristina Gela, dove però non si vota. Il sindaco Massimo Diano ha ancora tre anni di mandato, ma in rete c’è chi denuncia affissioni selvagge provenienti dai paesi confinanti con il piccolo Comune del Palermitano. «Due anni fa, nel periodo di campagna elettorale – si legge su un post di denuncia corredato di foto – nella nostra comunità tre erano le liste che si proponevano di amministrare il nostro paese. Grande è stato il senso civico e il rispetto per il decoro urbano di tutti i candidati Santacristinesi; nessuna affissione propagandistica selvaggia nel pieno rispetto della cosa pubblica! Adesso è a Piana degli Albanesi che si voterà e vedere deturpati i nostri segnali stradali con volantini adesivi (sarà difficile ripulirli) ci fa davvero arrabbiare».
In mezzo a tanta incuria, tuttavia, c’è anche chi ha pensato di affiggere la propria gigantografia su Monte Pellegrino, sulla Cattedrale, sulla facciata della stazione centrale, persino su un dirigibile in volo su piazza Castelnuovo. Si tratta del fotoreporter Franco Lannino, candidato con Palermo prima di tutto, al seguito di Fabrizio Ferrandelli, che vince il premio creatività con i suoi fotomontaggi diventati quasi virali sui social. «Non posso permettermelo – scrive su Facebook – Ne avevo già parlato, nella vita reale non posso permettermi di acquistare spazi pubblicitari per la mia campagna elettorale. Nella vita reale. Ma siccome oggi buona parte della nostra esistenza la viviamo anche nella realtà virtuale, nessuno, dico nessuno può impedirmi di sognare. E, grazie a Photoshop, sogno e mi diverto pure». Il suo esempio, seguito anche da altri candidati, rompe un nuovo confine nella campagna elettorale. Se non altro un confine divertente e che non sporca e chissà che non si riveli una strategia vincente.