Domani sabato 31 gennaio alle ore 17.30 partirà da piazza Pretoria una nuova manifestazione per il diritto alla casa convocata dalle famiglie del comitato di lotta PrendoCasa Palermo e a cui prenderanno parte i movimenti sociali, sindacati, partiti e associazioni
Manifestazione dei PrendoCasa Palermo «Istituzioni hanno dei precisi obblighi»
Domani sabato 31 gennaio alle ore 17.30 partirà da piazza Pretoria una nuova manifestazione per il diritto alla casa convocata dalle famiglie del comitato di lotta PrendoCasa Palermo e a cui prenderanno parte i movimenti sociali, sindacati, partiti e associazioni.
Attraversando le strade cittadine il corteo, che avrà la prerogativa di sollecitare interventi pubblici atti alla risoluzione dell’emergenza abitativa,passerà da tre punti nevralgici ove si trovano le tre istituzioni implicate nell’emergenza e che hanno dunque il dovere di impegnarsi nella sua reale risoluzione. Si partirà pertanto da piazza Pretoria ove si trova la sede dell’amministrazione comunale a cui «si rimprovera lo scarso impegno nell’ideazione di strumenti legislativi atti a contrastare l’articolo 5 del piano Casa firmato Renzi-Lupi che impedisce l’assegnazione della residenza e l’impossibilità di allacciare utenze per tutte le abitazioni occupate».
«L’articolo 5, non permettendo di richiedere la residenza per chi vive in alloggi occupati, impedisce di fatto il godimento effettivo di diritti fondamentali che dovrebbero invece esser garantiti senza discussione alcuna. La residenza è requisito essenziale per accedere ai servizi sociali, scolastici, sanitari e assistenziali e crediamo sia inaccettabile che a un anno di distanza l’amministrazione non abbia minimamente lavorato alla creazione di strumenti amministrativi atti a contrastare un decreto che ha dirette ricadute negative sulla sfera dei bisogni primari». Afferma Giuliana Spera portavoce del comitato di lotta PrendoCasa Palermo.
«Crediamo di avere gli stessi identici diritti di cui godono tutti gli altri cittadini un po’ più fortunati di noi. Attualmente abitiamo in edifici inutilizzati perché, strozzati dalle politiche lacrime e sangue, non riusciamo letteralmente ad arrivare a fine mese e a pagare un affitto mensile. Al tempo stesso però abbiamo diritto ad avere un tetto sopra la testa e di dovere godere dei servizi sociali e dei diritti di cui godono tutti. Siamo molto delusi da come le istituzioni stiano intervenendo su questa problematica» racconta uno degli occupanti.
La manifestazione si concluderà davanti la sede della Regione a cui si chiede di produrre una legge regionale sull’auto-recupero che consentirebbe un accelerazione nei tempi di assegnazione e una notevole riduzione dei costi di ristrutturazione sull’esempio di quanto accaduto in altre regioni italiane, di utilizzare gli immobili di proprietà delle ex IPAB (Istituzioni Pubbliche di Assistenza e Beneficienza) e delle Opere Pie e di recepire la legge Nazionale che prevede di cedere le caserme dismesse ai comuni per trasformarli in alloggi.
«Quella di domani sarà una manifestazione che si propone l’obiettivo di mettere le istituzioni davanti alle loro mancanze e i loro precisi obblighi e che si auspica la costruzione del tavolo tecnico tanto richiesto quale luogo della progettazione concreta delle strategie che ci consentiranno di uscire dall’ emergenza abitativa nella nostra città» conclude Giuliana Spera.