Pioggia e fulmini si sono abbattuti su Catania. All'istituto scolastico Galilei sono crollati due alberi in cortile. Gli aeroporti di Catania e Comiso sono stati chiusi. Secondo la Coldiretti ci sono milioni di danni nell'agricoltura in Provincia. Guarda foto e video
Maltempo, fiumi di grandine e cartelloni pericolanti Gli ambulanti: «Tutta st’acqua non s’ha vistu mai»
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Semu a fera ma paremu a Playa». Lapidario il commento degli ambulanti di piazza Carlo Alberto, colti alla sprovvista dalla pioggia torrenziale di oggi e soprattutto dalla successiva grandinata. Danni si sono registrati anche nelle scuole della città, come al Principe Umberto dove «il tetto in plexiglas al secondo piano, sopra le scale, è crollato e piove dentro la scuola», racconta Paolo Francesco Reitano, rappresentante degli studenti. Intanto gli aeroporti di Catania Fontanarossa e Comiso sono stati chiusi a causa del maltempo e i voli previsti sono stati dirottati sugli scali di Palermo e Trapani.
Pubblicazione di Ha nesciri i soddi.
In un altro liceo, il
Boggio Lera, è stata interrotta l’energia elettrica e alcuni studenti dell’ultimo anno stanno svolgendo un compito in classe a lume di cellulare. Nel frattempo, nella succursale di via Grasso Finocchiaro del liceo Galileo Galilei studenti e insegnanti sono bloccati all’interno della struttura per via dell’acqua alta, mentre nella sede centrale dello stesso istituto due alberi sono stati sradicati dal vento e sono crollati in cortile, su quattro automobili del personale scolastico che erano lì posteggiate. «Stiamo mandando via i ragazzi in anticipo, non c’è problema se i genitori vogliono venirli a prendere», dicono dalla scuola.
Ma le difficoltà sono molte anche nel resto della città. «È tutta Catania: dalla circonvallazione a
piazza Santa Maria di Gesù… non c’è zona che non abbia problemi». Il quartiere Cibali e in particolare il viale Mario Rapisardi sono tra le zone più colpite. «Un grande ingorgo, causato principalmente dal restringimento delle carreggiate per l’accumulo di grandine, si è verificato nella zona tra il viale Mario Rapisardi, il viale Regina Margherita e la zona di Cibali – spiegano dal Comune – Operai delle ditte che si occupano dello spazzamento delle strade hanno contribuito a liberare la strada dalla grandine. Una cinquantina di vigili urbani è sulla strada per velocizzare il traffico. Altro personale della polizia municipale, con gli uomini della protezione civile continua a monitorare il territorio».
Mentre alla centrale operativa di piazza Spedini arrivano «segnalazioni di tombini scoperti, fiumi di acqua, cartelloni pericolanti».
Già ieri la protezione civile regionale aveva diramato un avviso di preallarme, ma con «criticità moderata». L’amministrazione comunale catanese ha quindi invitato alla prudenza. Oggi l’assessore Luigi Bosco precisa che il comunicato del Comune di ieri pomeriggio nasceva «sulla scorta di una segnalazione della Protezione civile che aveva però poi declassato l’allerta meteo da livello arancione a giallo».
Il dipartimento regionale della Protezione civile ieri pomeriggio ha diramato un bollettino che parlava di un
livello arancione – stato di preallarme – per quanto riguarda il rischio idrogeologico (cioè la possibilità di frane, ostruzioni di strade per detriti causate dalle precipitazioni) e di livello giallo – generica attenzione – per quanto riguarda il rischio idraulico (l’eventuale esondazione di fiumi o di allagamento di strade a causa del cattivo smaltimento delle acque).
Pubblicazione di Comitato Pendolari Siciliani.
«Ci è stato spiegato – ha sottolineato l’assessore – che le grandinate sono prevedibili soltanto qualche minuto prima e i nostri uomini sono subito partiti per tutte le zone della città in cui si potevano manifestare delle criticità, come per esempio
il Villaggio Santa Maria Goretti, l’area nei pressi del cimitero e la zona del centro: la via Etnea, la piazza Università e la piazza del Duomo. Ma tutto è andato bene». L’acqua ha raggiunto i trenta centimetri. Colpa non solo della forte pioggia, ma anche del ghiaccio e del fiume d’acqua sceso dai paesi pedemontani. Ma Bosco si dice soddisfatto di come ha retto il sistema di smaltimento. «Un vero e proprio fiume bianco che non ha però invaso i negozi. Paradossalmente – continua – il livello dell’acqua ha toccato il suo massimo livello quando sul centro storico aveva già smesso di piovere da oltre mezz’ora».
Pubblicazione di Manlio Messina.
Danni si sono registrati anche nella
scuola Parini, dove, in un corridoio esterno al bar, due pannelli di plexiglas hanno ceduto sotto il peso della grandine. In via Caronda il vento ha fatto cedere una delle luminarie per la festa di Sant’Agata. «La Protezione civile comunale – comunica l’amministrazione – è intervenuta anche nella zona del cimitero dove alcuni alberi, sotto l’effetto del forte vento, sembravano potessero cedere. Un sopralluogo ha accertato il contrario. Altri alberi pericolanti per il vento sono stati segnalati nella zona della scuola Galileo Galilei. In piazza del Tricolore un palo della luce danneggiato dal vento è stato messo in sicurezza».
Sui social network, intanto, si scatena l’ironia degli utenti: «Un quarto d’ora di grandine e Catania entra nel pallone manco fosse un’apocalisse nucleare»,
scrive D. su Twitter. «Catania “bombardata” da palline di grandine grandi quanto ceci!», twitta Valentina. E qualcuno la prende con filosofia: «Fosse stata estate sai quanti mojito», commenta Roberto fotografando delle piante di menta.
Forte pioggia e grandine anche nell’Acese. Ad
Acireale il sindaco Roberto Barbagallo ha chiesto di «limitare gli spostamenti e tenersi a distanza dai torrenti e dai punti sensibili» nelle prossime ore.
Secondo Coldiretti, l’associazione dei coltivatori diretti «anche se è ancora troppo presto per le cifre, di certo ci sono milioni di euro di danni alle colture e alle strutture nonché alla viabilità interna». Il presidente di Catania,
Giovanni Pappalardo, indica le zone della provincia più colpite: «Ci sono immensi danni nella zona Acireale-Giarre-Fiumefreddo, dove oltre alle forti piogge e grandinate c’è stata anche una tromba d’aria che ha abbattuto anche moltissimi alberi. Anche nella piana di Catania – prosegue – tanta pioggia e grandine e per conoscere l’ammontare bisognerà per forza aspettare. Situazione analoga per i paesi alle pendici dell’Etna (Misterbianco-Motta-Paternò-Biancavilla). Nel Calatino (Castel di Judica-Caltagirone-Palagonia) fortissime piogge e su Ramacca la grandinata fa temere conseguenze per la produzione di carciofi. Nella zona di Maletto e comuni limitrofi si sono registrate piogge e nevicate – conclude – ma il danno maggiore l’ha causato la gelata delle settimane scorse che ha bruciato le fragole»
Secondo le previsioni, le condizioni del tempo dovrebbero lentamente migliorare partire dalla serata.