L'uomo sta scontando una pena di dodici anni di carcere perché accusato di essere il reggente del mandamento di Porta Nuova. Avrebbe diretto le estorsioni, il traffico di sostanze stupefacenti e avrebbe gestito il gioco d'azzardo illegale
Mafia, sequestro da un milione di euro a Tommaso Lo Presti «I beni intestati a terze persone ma nella sua disponibilità»
Beni per un milione di euro circa sono stati sequestrati al reggente di Porta Nuova Tommaso Lo Presti, boss detenuto nella casa circondariale di Voghera. Oggi i carabinieri del nucleo investigativo del Comando provinciale di Palermo hanno dato esecuzione a un provvedimento emesso dal pm Sergio Demontis della sezione Misure di prevenzione del Tribunale di Palermo. Le proprietà alle quali sono stati posti i sigilli sono nel dettaglio, la sede di un’attività di autoriparazioni, un magazzino nella pertinenza della stessa attività, un appartamento e due rapporti bancari intestati alla coniuge di Lo Presti.
Dalle indagini partite successivamente all’operazione Iago, durante la quale Lo Presti è stato arrestato e successivamente condannato a 12 anni (pena confermata in appello) è emerso che il reggente del mandamento di Porta Nuova avrebbe provato a intestare ad altre persone i propri beni al fine di evitarne il sequestro. Secondo gli inquirenti, Lo Presti aveva rivestito il ruolo di vertice del mandamento mafioso dirigendone le dinamiche delittuose con particolare riferimento alle attività estorsive, al traffico di sostanze stupefacenti, nonché alla gestione illegale di giochi e scommesse.