Era stato arrestato un anno fa nel corso di un'operazione che aveva portato all'arresto, assieme a lui, di altre 27 persone. Adesso a Salvatore Marino, 45 anni, imprenditore originario del Messinese, sono state sequestrate aziende, fabbricati, terreni e disponibilità finanziarie. Guarda foto e video
Mafia, sequestro da un milione a imprenditore Ritenuto esponente del clan etneo dei Carateddi
La direzione investigativa antimafia di Catania sta eseguendo un sequestro di beni per un valore di un milione di euro nei confronti di Salvatore Marino, 45 anni, originario di Raccuja (Messina), ritenuto esponente del clan dei Carateddi guidato dal boss Orazio Privitera. La misura patrimoniale, formulata dal direttore della Dia, è stata emessa dal tribunale di Catania e riguarda aziende, fabbricati, terreni, automezzi e disponibilità finanziarie. Secondo gli inquirenti, la sproporzione tra i patrimoni posseduti e i redditi dichiarati era sospetta. È così che sono scattati gli accertamenti.
Nel corso delle indagini sono stati scoperti e sequestrati beni riconducibili a Marino e, talvolta, intestati a suoi prestanome. Tra questi: nove appezzamenti di terreno, con annessi fabbricati rurali, nei comuni di Scordia e Lentini, un’azienda di Scordia che si occupa di allevamento di bovini e produzione di cereali, e sei veicoli, tra i quali grossi mezzi autotrasportatori. I capitali bancari e finanziari, invece, vengono quantificati proprio in queste ore.
Lo scorso anno il centro operativo di Catania aveva eseguito una ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip nei confronti di 28 persone, tra vertici e fiancheggiatori del potente gruppo criminale. In quell’occasione – era l‘operazione Prato verde – Marino era stato arrestato assieme al fratello Franco. Da quell’indagine era emerso che a reggere le sorti del clan era Tina, al secolo Agata Balsamo, incensurata, moglie dello storico boss Orazio Privitera, attualmente detenuto in regime di 41 bis.