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Mafia, ordinò dal carcere uccisione di un pm Condannato a 12 anni boss del clan Cappello
«Fratello spero che riesci a scaricare tutte le pallottole su quel cesso che non deve vivere, brucia poi il biglietto». Nel novembre 2011 nel mirino di Orazio Finocchiaro – 43enne ritenuto «capo e promotore» dei Carateddi – era finito il sostituto procuratore della direzione distrettuale antimafia Pasquale Pacifico. Oggi per Finocchiaro, che è detenuto nel carcere di Udine in regime 41 bis, è scattata la condanna a dodici anni nell’ambito di un processo per associazione mafiosa.
La vicenda è emersa grazie alle rivelazioni dell’ex collaboratore di giustizia Giacomo Cosenza. Il quale sarebbe stato incaricato da Orazio Finocchiaro di uccidere il magistrato attraverso alcuni messaggi recapitati dal carcere. I pizzini – tre sono quelli individuati dalle forze dell’ordine – sarebbero stati recapitati da un detenuto comune e avrebbero avuto come mittenti Finocchiaro e altri esponenti del clan Cappello sui quali Pacifico coordina le indagini.