Mafia, il figlio della ‘za Rosa e i soldi dei Nizza «Li faceva fruttare, aveva un buon business»

Lo definiscono «un protetto, avvicinato al gruppo», che avrebbe avuto un compito specificoripulire in modo lecito i soldi incassati dalla cosca mafiosa monopolista della droga a Catania, quella della famiglia Nizza. Si tratta di un identikit complesso, che viene tracciato nelle carte dell’ordinanza di custodia cautelare dell’operazione antimafia Carthago. Il protagonista è Salvatore Fonte, conosciuto con il diminutivo di Turi da ‘za Rosa, finito in manette insieme ad altre 32 persone. Un lungo elenco a cui però non ha risposto presente il numero uno: il latitante Andrea Luca Nizza. Più giovane di cinque fratelli, ritenuto l’attuale capo di Cosa nostra nei rioni di Librino, San Cristoforo e San Giovanni Galermo

A legare Fonte con i Nizza sono le accuse di tre collaboratori di giustizia. L’indagato è il figlio di Rosa Spampinato, conosciuta a Catania come la zia Rosa. Imprenditrice che gestisce una gastronomia in viale Africa ma anche diversi camion dei panini tra Librino e il lungomare. «Andrea Nizza dava i soldi a Turi con l’accordo che li avrebbe fatti fruttare dato che aveva un buon business», spiega ai magistrati Davide Seminara, ex fedelissimo dei trafficanti etnei passato dalla parte della giustizia. Le sue sono rivelazioni dirette che partono da alcuni episodi specifici. «Una volta personalmente gli ho consegnato 20mila euro in contanti su incarico di Andrea, so però che gli importi investiti erano più alti». 

Nizza gli dava i soldi perché li avrebbe fatti fruttare

I carabinieri, che sono sulle tracce di Nizza dalla fine del 2014 quando diventa irreperibile dopo una condanna per mafia, a febbraio dello scorso anno ascoltano alcune telefonate tra Fonte e la sua convivente. I due, secondo quanto ricostruito, concordano un appuntamento davanti alla trattoria di famiglia in viale Africa con Annalisa Loria, suocera di Nizza. La donna dopo l’incontro si dirige in macchina verso viale Moncada quando viene fermata dai militari. Dentro il mezzo ci sono otto mila euro in contanti divisi in banconote da 20, poi finiti sotto sequestro. Il denaro, secondo il pentito Salvatore Cristaudo, doveva finire in mano al latitante per il suo sostentamento. 

Ma come avrebbe fatto Fonte a riciclare i soldi della droga dei Nizza? Per i pentiti farebbe sopratutto da prestanome. «Ha la formale proprietà di una villa di Andrea Nizza con piscina e stalle per i cavalli – spiega Cristaudo – nella zona del mercato ortofrutticolo». Una zona periferica vicino Bicocca dove, secondo alcune fonti giudiziarie, durante un controllo sarebbero stati sequestrati migliaia di euro in contanti a un gruppo di affiliati che viaggiavano in scooter, forse diretti proprio verso l’abitazione. Fonte si sarebbe intestato anche una grosso suv in realtà di proprietà del latitant e avrebbe fatto alcuni investimenti. In una telefonata con Anna Venturino, moglie di Nizza, diceva: «Arrivare a sessanta e nove e tre dell’atto, ma c’è tempo fino a giovedì 27».

Il rapporto tra Fonte e la famiglia Nizza sarebbe iniziato prima del 2012. A riferirlo è il collaboratore di giustizia Fabrizio Nizza, fratello dell’attuale latitante. «Era denaro proveniente esclusivamente dagli stupefacenti, non saprei dove li teneva materialmente», spiega in un verbale. In una occasione il presunto riciclatore avrebbe accumulato 130mila euro in contanti ma i soldi sarebbero finiti nelle mani di Andrea: «Mia moglie mi disse che si erano accumulati questi soldi ma lo venne a sapere e se li prese mio fratello per investirli». Non è la prima volta che i familiari della zia Rosa finiscono in manette. In passato era toccato al genero Carmelo Panebianco, sposato con Agata Carmela Fonte. L’uomo, ritenuto vicino alla cosca Mazzei, avrebbe fatto da testa di legno per alcune intestazioni fittizie di locali della movida etnea. E proprio la ‘za Rosa in persona, invece, era finita al centro delle cronache per un video del giornale Iene sicule in cui raccontava di aver votato e «spartito i voti» per l’ultima candidatura a sindaco di Enzo Bianco. Al nome di Andrea Nizza, infine, è legata anche la presunta intestazione della discoteca Stone, smentita dal legale della società che la gestisce.


Dalla stessa categoria

Ricevi le notizie di MeridioNews su Whatsapp: iscriviti al canale

I più letti

Dal controllo della velocità alla segnalazione di un imminente pericolo. Sono gli Adas, i sistemi avanzati di assistenza alla guida che aumentano non solo la sicurezza, ma anche il comfort durante i viaggi in auto. Più o meno sofisticati, i principali strumenti Adas sono ormai di serie nelle auto più nuove, come quelle a noleggio. […]

Un aiuto concreto ai lavoratori per affrontare il carovita. Ma anche un modo per rendere più leggero il contributo fiscale delle aziende. Sono le novità introdotte dalla conversione in legge del cosiddetto decreto lavoro, tra cui figura una nuova soglia dell’esenzione fiscale dei fringe benefit per il 2023, portata fino a un massimo di 3mila euro. […]

Sono passati tre anni da quando un incendio ha distrutto l’impianto di selezione della frazione secca di rifiuti a Grammichele (in provincia di Catania) di proprietà di Kalat Ambiente Srr e gestito in house da Kalat Impianti. «Finalmente il governo regionale ci ha comunicato di avere individuato una soluzione operativa per la ricostruzione e il […]

«Era come avere la zip del giubbotto chiusa sopra e aperta sotto: ecco, noi abbiamo voluto chiudere la zip di questo giubbotto». Indispensabile se si parla di Etna, dove fa sempre fresco. È nato così CraterExpress, la nuova proposta che permette di raggiungere la vetta del vulcano a partire dal centro di Catania, con quattro […]

Leonardo Caffo, catanese. Fumettibrutti (Josephine Jole Signorelli), catanese. Fulvio Abbate, palermitano. La Sicilia contro Chiara Valerio. È la Sicilia, infatti, a essersi resa protagonista dell’abbattimento delle statue raffiguranti Chiara Valerio, iniziando la rivolta contro il regime amichettistico sotto il quale viviamo.Ricapitolando.Chiara Valerio, scrittrice, editrice, attivista, radiofonica, televisiva, premiata, capa assoluta di una certa parte del […]

Dodici mesi, 52 settimane e 365 giorni (attenzione, il 2024 è bisestile e quindi avremo un giorno in più di cui lamentarci). Un tempo legato da un unico filo: l’inadeguatezza. Culturale, innanzitutto, ma anche materiale, davanti ai temi complessi, vecchi e nuovi. Difficoltà resa evidente dagli argomenti che hanno dominato il 2023 siciliano; su tutti, […]

Il seme del cambiamento. Timido, fragile e parecchio sporco di terra, ma è quello che pare stia attecchendo in questi ultimi mesi, dopo i più recenti episodi di violenza sulle donne. In principio, quest’estate, fu lo stupro di gruppo a Palermo. In questi giorni, il femminicidio di Giulia Cecchettin in Veneto. Due storie diverse – […]

Mai come in campagna elettorale si parla di turismo. Tornando da Palermo con gli occhi pieni dei metri di coda – moltiplicata per varie file di serpentina – per visitare la cappella Palatina e qualunque mostra appena un piano sotto, lo stato di musei e beni archeologici di Catania non può che suscitare una domanda: […]

Riforme che potrebbero essere epocali, in termini di ricaduta sulla gestione dei territori e nella vita dei cittadini, ma che sembrano frenate dalla passività della politica. Sembra serena ma pratica- e soprattutto, attendista – la posizione di Ignazio Abbate, parlamentare della Democrazia Cristiana Nuova chiamato a presiedere la commissione Affari istituzionali dell’Assemblea regionale siciliana. Quella […]

Dai rifiuti alla mobilità interna della Sicilia, che avrà una spinta grazie al ponte sullo Stretto. Ne è convinto Giuseppe Carta, deputato regionale in quota autonomisti, presidente della commissione Ambiente, territorio e mobilità all’Assemblea regionale siciliana. Tavolo di lavoro che ha in mano anche due leggi su temi particolarmente delicati: urbanistica e appalti. Con in […]

Dall’agricoltura alle soluzioni per il caro energia; dalle rinnovabili di difficile gestione pubblica allo sviluppo delle imprese bandiera del governo di Renato Schifani. Sono tanti, vari e non semplici i temi affidati alla commissione Attività produttive presieduta da Gaspare Vitrano. Deputato passato dal Pd a Forza Italia, tornato in questa legislatura dopo un lungo processo […]