Dopo un primo sequestro arriva ora la misura che porta definitivamente nelle disponibilità dello Stato parte dei beni di Roberto Morabito. Condannato per tentato omicidio, usura, estorsione e rapine, l'uomo è individuato dagli investigatori come contiguo alla famiglia mafiosa egemone di Catania
Mafia, confiscati i beni di Roberto Morabito Sigilli a una villetta al centro e auto di lusso
Una villetta al centro e un’autovettura di lusso, sono questi i beni che la Direzione investigativa antimafia ha confiscato questa mattina a Roberto Morabito. I beni, che in totale avrebbero un valore di circa 500 mila euro, entrano ufficialmente nelle disponibilità dello Stato dopo un primo sequestro, disposto dal tribunale di Catania il 30 luglio scorso. Il provvedimento è stato deciso dalla sezione Misure di prevenzione sotto delega del nuovo procuratore capo Carmelo Zuccaro.
A fare insospettire gli agenti, la prima volta, sono state alcune anomalie tra i redditi dichiarati e il patrimonio riferibile a Morabito e alla sua famiglia. L’uomo è ritenuto dagli investigatori personaggio vicino al clan egemone catanese Santapaola, in particolar modo al gruppo di Picanello. Viene condannato in via definitiva per tentato omicidio e per una serie di rapine commesse tra il capoluogo etneo e la Toscana.
Ma non solo. Una sentenza del 2013 stabilisce la sua colpevolezza per i reati di estorsione, usura e installazione di apparecchiature atte a intercettare e impedire conversazioni telegrafiche e telefoniche. Per i quali sta scontando una pena di nove anni e otto mesi.