A quattro giorni di distanza - il 29 aprile e il 3 maggio di 16 anni fa - vengono ammazzati Salvatore Di Pasquale e Michele Costanzo. Oltre a individuare altri responsabili, con l'operazione Dakar, adesso si è fatta luce anche sui moventi. Guarda il video e le foto
Mafia, arrestate sei persone per due omicidi nel 2004 Appartengono tutti alla famiglia Santapaola-Ercolano
Supremazia all’interno delle famiglie mafiose e controllo di attività economiche illegali a cui l’associazione era interessata. È questo il contesto in cui sedici anni fa, a distanza di quattro giorni l’uno dall’altro, sono avvenuti gli omicidi di Salvatore Di Pasquale – inteso Giorgio Armani (il 29 aprile del 2004) – e di Michele Costanzo (il 3 maggio del 2004). L’operazione Dakar dei carabinieri del Ros e del comando provinciale di Catania ha portato a fare ulteriore luce sui due episodi con l’arresto di sei persone, tutte già con precedenti per l’appartenenza alla famiglia Santapaola-Ercolano.
Entrambi i delitti sono maturati nell’ambito del contrasto che all’epoca esisteva all’interno della famiglia Santapaola-Ercolano: da una parte la fazione che aveva come punto di riferimento Antonino Santapaola – inteso Nino u pazzo – e Alfio Mirabile; e dall’altra, la fazione riferibile a Giuseppe Ercolano e Francesco Mangion. Per l’uccisione di Di Pasquale era già stata accertata la responsabilità di Salvatore Guglielmino e Dario Caruana; di Lorenzo Saitta per il delitto di Costanzo.
Con il provvedimento di oggi si è fatta ulteriore chiarezza sulle cause degli omicidi e si è arrivati all’identificazione di tutti gli autori dell’omicidio Di Pasquale e di un ulteriore
responsabile dell’omicidio Costanzo. Fondamentali sono state le
dichiarazioni dei collaboratori di giustizia Dario Caruana e Francesco Squillaci, che si sono aggiunge a quelle già rese in passato da Paolo Mirabile, Giuseppe Mirabile, Fabrizio Nizza, Giuseppe Scollo e Davide Seminara.
Per quanto riguarda l’omicidio di Salvatore Di Pasquale e il ferimento di Pietro Masci, secondo quanto ricostruito, tutto sarebbe cominciato quando Mirabile rimane vittima di un agguato (il 24 aprile del 2004). Di Pasquale, che
conosceva il legame tra gli aggressori e la vittima – con imprudenza
plaude apertamente al punto da essere sospettato di essere coinvolto. Per questo viene ammazzato a colpi di arma da fuoco in via Galermo. Marco Strano e Pietro Privitera avrebbero avuto il compito di avvistare la vittima e segnalare la sua presenza, Angelo Pappalardo sarebbe stato l’autista del gruppo di fuoco, Luigi Ferrini avrebbe partecipato con il ruolo di supporto ai killer in caso di necessità.
Il 3 maggio del 2004, un gruppo di fuoco composto da più killer ammazza Michele Costanzo e ferisce Antonino Sangiorgi. Costanzo era il padroncino e dipendente della Mediterranea distribuzione logistica
(concessionaria della Dhl), ditta in cui Alfio Mirabile per interessi economici si atteggia a dominus. Il ferito – rappresentante legale della Mdl – sarebbe stato colpito perché si trovava accanto a Costanzo. Il movente del delitto sta tutto nella volontà degli Ercolano – storico e
aggressivo braccio economico e imprenditoriale della famiglia di cosa nostra catanese – di
sottrarre a Mirabile la gestione della
Mdl.
Ad agire fu il gruppo di San Cocimo, capeggiato da Maurizio Zuccaro che ha avuto il ruolo
di
mandante mentre gli esecutori sono stati Lorenzo Saitta (già condannato all’ergastolo) e Arnaldo Santoro. A poca distanza dai fatti, a tutti e due erano stati sequestrati i
caschi dello stesso modello e colore di quelli indossati dai killer ripresi dalla telecamera di video-sorveglianza della Mdl e sui quali erano stati trovati residui di polvere da sparo.
1. Luigi Ferrini (classe 1974);
2. Angelo Pappalardo (classe 1978);
3. Pietro Privitera (classe 1978);
4. Marco Strano (classe 1982);
5. Arnaldo Santoro (classe 1977), già detenuto;
6. Maurizio Zuccaro (classe 1961), già detenuto.