Accolta la richiesta dei legali dell'uomo che l'estate scorsa è stato arrestato con l'accusa pesantissima di avere rapporti con Cosa nostra. Legami che si sarebbero sviluppati sulla base anche dell'appartenenza alla massoneria
Mafia, ai domiciliari il funzionario regionale Lutri I rapporti col clan di Licata del maestro venerabile
Lucio Lutri va ai domiciliari. La giudice per le indagini preliminari del tribunale di Palermo Claudia Rosini ha accolto la richiesta dei legali del funzionario regionale del dipartimento Energia, arrestato l’estate scorsa in un blitz antimafia dei carabinieri.
Nei suoi confronti restano le accuse della procura riguardanti i rapporti intrattenuti da Lutri con il clan di Licata. I vantaggi garantiti da Lutri ai mafiosi si sarebbero basati non solo sul suo ruolo all’interno dell’amministrazione regionale, ma anche sulla sua appartenenza alla massoneria.
A svelare l’appartenenza di Lutri alla massoneria, nel 2016, è stato MeridioNews dando notizia della costituzione della loggia Pensiero e Azione, di cui il funzionario era stato nominato maestro venerabile. Le carte della loggia furono trovate nei pressi di un cassonetto dei rifiuti davanti al dipartimento regionale all’Energia.