Si chiude il processo di primo grado scaturito dall'operazione Totem del 2016: 18 le persone condannate, tra cui il boss Luigi Tibia, a cui sono stati inflitti 25 anni di carcere. Quattro le assoluzioni
Mafia a Messina, pesanti condanne al clan di Giostra Tra scommesse online e corse clandestine di cavalli
Si è chiuso con 18 condanne e quattro assoluzioni il processo di primo grado del processo scaturito dall’operazione Totem che nel 2016 ha fatto luce sugli interessi del gruppo mafioso di Giostra, quartiere di Messina, guidato dal boss Luigi Tibia.
I giudici della seconda sezione penale del tribunale (presidente Mario Samperi, Fabio Pagana e Claudia Misale giudice a latere) hanno condannato a 25 anni Tibia, ritenuto dai magistrati il reggente del gruppo mafioso, Paolo Aloisio, Luciano De Leo e Calogero Smiraglia a 19 anni, Giuseppe Schepis a 18 anni e 6 mesi, Massimo Bruno, Teodoro Lisitano, Vincenzo Misa, Paolo Mercurio e Giuseppe Molonia a 18 anni, Antonio Musolino a 17 anni e 6 mesi, Eduardo Morgante a 16 anni e 6 mesi, Pietro Gugliotta, ex vicepresidente dell’Acr Messina a 16 anni e 2 mesi, Carmelo Salvo a 16 anni, Maddalena Cuscinà a 3 anni e 6 mesi, Santi De Leo e Francesco Forestiere a 16 anni, Giacomo Russo a 2 anni e 600 euro di multa.
Assolti Natale Squadrito e Pietro Squadrito, Natale Rigano (21.8.1981) e Natale Rigano (17.9.1981). Associazione di stampo mafioso, concorso esterno in associazione mafiosa, estorsione, trasferimento fraudolento di valori, detenzione di armi, esercizio abusivo di gioco o di scommessa, corse clandestine di cavalli e maltrattamento di animali le accuse contestate a vario titolo ai 22 indagati. Era l’alba del 29 giugno 2016 quando polizia e carabinieri fecero scattare l’operazione che smantellò il clan di Giostra. Vennero svelati gli ambiti in cui operava il gruppo che spaziava dall’industria del divertimento e delle scommesse on line fino all’organizzazione di corse clandestine di cavalli.