A meno di un anno dei fatti, la procura di Agrigento dà una svolta alle indagini sulla tragedia in cui persero la vita Laura e Carmelo Mulone. Per i magistrati il direttore della Riserva, nonché presidente di Legambiente Sicilia, e due dipendenti sarebbero i responsabili di quelle morti per non aver messo in sicurezza l'area
Maccalube, tre indagati per la morte dei fratellini Fontana: «Nessuna responsabilità, evento straordinario»
Cooperazione in omicidio colposo plurimo. Con quest’accusa la procura di Agrigento ha iscritto nel registro degli indagati il direttore della Riserva di Maccalube, Domenico Fontana, e due dipendenti, Daniele Gucciardo e Francesco Gendusa. A quasi un anno dalla tragedia che lo scorso anno costò la vita a due fratellini di 7 e 10 anni, Laura e Carmelo Mulone, i magistrati agrigentini hanno dato una svolta alle indagini. Secondo l’accusa sarebbero i gestori della riserva che si trova ad Aragona, nell’agrigentino, i responsabili di quelle morti. Per la procura, infatti, non avrebbero messo in sicurezza l’area.
«Ho appreso stamani dalla stampa dell’iscrizione nel registro degli indagati, non mi è ancora stato notificato nulla, ma sono sereno – dice Domenico Fontana, che è anche presidente di Legambiente Sicilia a MeridioNews -. Mi aspettavo da tempo questa conclusione delle indagini, ma sono certo di poter dimostrare la mia totale estraneità ai fatti». Per il direttore della riserva «quell’immane tragedia» non poteva essere prevista e, di conseguenza, la messa in sicurezza dell’area sarebbe stata impossibile. «Si è trattato di un evento straordinario. La natura fa il suo corso – dice ancora – e l’uomo non può impedirlo. Si può lavorare, come abbiamo fatto, per ridurre i rischi, ma certo non per azzerarli».
Di più. Secondo Fontana su «questa vicenda sono state dette tante inesattezze e sono uscite notizie infondate», ma i nuovi sviluppi dell’indagine adesso potranno essere un’occasione per «innovare la normativa in casi di questo genere. Noi abbiamo fatto tutto quello che era in nostro potere per ridurre il rischio e questo mi auguro possa venir fuori. Non abbiamo nessuna responsabilità. Ho la coscienza a posto, anche se sono molto addolorato per la morte dei due bimbi».
La tragedia accadde il 27 settembre scorso. Il padre dei due bimbi li aveva portati alla riserva per festeggiare il compleanno di Carmelo. Improvvisamente la terra cominciò a tremare, ci fu un’esplosione e si sollevò una colonna di fango di 40 metri che seppellì i due bambini. Il padre riuscì a salvarsi, ma per i due figli non ci fu niente da fare. La piccola fu ritrovata subito, il corpo del fratellino fu recuperato solo in serata.