Un film al limite del surreale, la cui ricercata lentezza vi farà interrogare più e più volte
L’uomo senza sonno
Casa mia, ore 2,15 a.m.
Da un uomo che non dorme mai, una recensione su un film da tutti snobbato ve la dovevate pur attendere. Questa è la prima volta che scrivo di un film; non che io sia uno che frequenti il cinema ossessivamente
Io adoro i bei film, fatti bene, di cui poter apprezzare ogni minimo dettaglio (dall’uomo che guarda il caffè vibrare a ogni minimo movimento, all’impugnatura della telecamera). Dato che la tossicodipendenza da americanate ci riempie le sale di prodotti dalle dubbie qualità, preferisco visitare i cinema quando meritano (sempre meno).
Luomo senza sonno è una pellicola surreale, che scorre più lenta dei ritmati battiti di orologio; ma non sto parlando di uno di quei film-mattone che non riesce a farti tenere le palpebre aperte per più di due secondi consecutivi. La lentezza che caratterizza lo scorrimento della trama non lascia mai presagire un finale banale, anzi, ti spinge più e più volte a interrogarti su cosa inquieti la mente del protagonista Trevor (interpretato da un bravissimo Christan Bale, che per loccasione si presenta dimagrito di parecchi chili) che non riesce, come dice ad inizio film alla sua prostituta di fiducia, a dormire da oltre un anno. Come mai Trevor non dorme da così tanto tempo? Come mai non riesce a rendersi conto del deterioramento fisico e mentale in cui quella situazione lo getta? Cosè reale e cosa non lo è in quello che labilissimo regista inglese ( Brad Anderson ) ci mostra della vita e delle persone che circondano il protagonista? Queste ed altre domande perseguitano fino allultimo fotogramma la mente di un attento visore. I riferimenti al cinema e alla letteratura, per così dire dautore, sono parecchi. Si passa da palesi riferimenti allo stile Hitchcockiano a citazioni implicite ed esplicite di un autore che, dopo tanto tempo, riesce ancora a colpire. Parlo di Dostojesvky, e mi riferisco ai temi trattati nei suoi romanzi; ma faccio soprattutto riferimento alla scena in cui il protagonista ormai insonne cronico, per via degli inconsci sensi di colpa che lo perseguitano, accenna una chiusura delle palpebre alla lettura del celebre romanzo Lidiota di Dostojesvky, per poi riaprirle non appena il libro gli cade sulla pancia.
Il mistero, il gravissimo senso di colpa che perseguita Trevor, alla fine è così semplice che ci fa ringraziare il dio del cinema per non averci offerto un finale originale; parlo di uno di quei finali così originali da risultare banali e anche un po’ scontati. The Machinist (questo è il titolo originale che, come al solito quando una pellicola passa in Italia, cambia misteriosamente trasformandosi in cose del tutto estranee alle volontà dellautore ) ha un finale dal forte impatto emotivo, perché tratta un tema purtroppo molto attuale. La pirateria di strada e i sensi di colpa che distruggono un uomo per non aver confessato subito linvestimento/uccisione (involontaria) di un bambino. Il protagonista, riuscirà a dormire solo quando si renderà conto che tutto quello che lo circonda, da più di un anno, è un illusione creata per sfuggire alla verità; lui è un assassino e si sente tale pure nel suo più profondo inconscio. Solo allora deciderà di confessare tutto alla polizia e il suo incubo ad occhi aperti finirà in una dormita da carcerato, ma libero dai suoi sensi di colpa.
Nessuna delusione? Mi sarebbe piaciuto concludere la prima recensione della mia vita con un TUTTO OK!. Ma purtroppo non è così; alla fine del film lunica delusione. La platea del cinema era affollata da esattamente 4 persone. Evidentemente gli abituè del cinema preferiscono aspettare limminente uscita nelle sale dei soliti filmoni natalizi, firmati Vanzina e Neri Parenti.
2,50 a.m. Recensione de luomo senza sonno by luomo senza sonno
Titolo originale: The machinist
Nazione: Spagna
Anno: 2004
Genere: Thriller
Durata: 102′
Regia: Brad Anderson
Sito ufficiale: machinistmovie.com
Cast: Christian Bale, Jennifer Jason Leigh, Aitana Sánchez-Gijón, John Sharian, Michael Ironside
Produzione: Julio Fernández
Data di uscita: 19 Novembre 2004 (cinema)