L’Unione europea vuole tassare anche i pannolini… per le mucche

PUO’ SEMBRARE UNA FOLLIA, MA E’ VERO: BRUXELLES HA STABILITO IL QUANTITATIVO DI AZOTO (LEGGERE URINA E ‘ALTRO’) CHE GLI ANIMALI (BOVINI, OVINI, CAPRINI) POSSONO RILASCIARE NEI PASCOLI. SE SI SUPERA UNA CERTA QUANTITA’, GLI AGRICOLTORI DOVREBBERO RIMUOVERLA. COSI’ UN ALLEVATORE SI E’ INVENTATO…

Legiferare non è mai stato facile. E, di sicuro, non lo è in tempi in cui si cerca di normare e di regolamentare tutto, finendo però, a volte, per creare situazioni risibili e ridicole. Nei giorni scorsi pare che l’Unione europea abbia fatto di tutto per essere inclusa in questo riservato, ma molto affollato, club. Promuovendo un’iniziativa legislativa per regolamentare l’uso di pannolini: non per i neonati, ma per le mucche… Ma andiamo con ordine.

Ogni tanto si viene a sapere di leggi e norme del passato o imposte in Paesi lontani e che oggi appaiono “strane”. A volte si tratta di leggi legate a principi dettati dalla religione. Come quella che nel Bahrein, permetterebbe ad un ginecologo di visitare una donna, ma solo a patto l’esame delle parti intime avvenga attraverso uno specchio.

Altre volte si tratta di regolamenti che, per quanto anomali, hanno una loro giustificazione. Come la norma che, ad Eraclea, in provincia di Venezia, non solo vieterebbe di andare in giro in spiaggia senza indossare una maglietta, ma anche di giocare a pallone, di costruire castelli di sabbia, di raccogliere conchiglie e di prelevare sabbia. O come quella che a Lecco vieta di chiedere l’elemosina.

In alcuni casi poi si tratta di ricordi del passato. In Francia, ad esempio, è proibito chiamare un maiale “Napoleone”.

E in Italia? Anche in Italia esistono leggi “strane”. Come quella che impone a chi espone la bandiera di pagare la tassa sulla pubblicità: a Desio, al titolare di un albergo che aveva esposto davanti all’ingresso il vessillo nazionale e la bandiera blu dell’Unione Europea è stato richiesto il pagamento di una tassa di 140 euro a bandiera.

Nel tentativo di accontentare i desideri di questo o quell’esemplare di HOMO POLITICUS si è rischiato di fare davvero errori pacchiani. In Parlamento sono state presentate non una, ma ben due proposte di legge consentire l’istituzione del “luogo elettivo di nascita”.

“Il presente provvedimento – si legge nella relazione di legge – nasce dall’esigenza di tutelare e di valorizzare le piccole realtà locali, spesso sprovviste di strutture sanitarie, ma non per questo prive di storia, cultura e tradizioni ben radicate”.

Come dire: “Sono nato in Sicilia, ma mi sento fiorentino. Quindi posso chiedere di essere iscritto all’anagrafe del capoluogo toscano”.

In questa corsa a legiferare anche a costo di sembrare (o di essere) ridicoli, un posto di riguardo è riservato, come già accennato, al Parlamento europeo.

La maggior parte dei Paesi dell’Unione Europea sta attraversando la peggiore crisi che si ricordi e cosa hanno deciso di fare i politici di Bruxelles e di Strasburgo per affrontare il problema? Hanno imposto ai Paesi europei di rispettare la direttiva comunitaria (91/676/CEE e successive modifiche e applicazioni) che prevede un livello massimo di conferimento di azoto nei terreni agricoli.

Ma dato che l’azoto è contenuto anche negli escrementi degli animali, indirettamente la direttiva impone agli allevatori di far sì che i loro animali non facciano più di una certa quantità di bisogni nei prati su cui pascolano.

In altre parole, se un allevatore porta le proprie mucche o le proprie pecore su un terreno, prima di tutto dovrà portare con sé un apposito strumento per misurare la composizione chimica del terreno. Poi, nel caso in cui questo sia idoneo al pascolo, deve dotarsi di uno strumento per misurare la quantità di escrementi depositata dagli animali e la loro composizione chimica.

Ovviamente nel caso in cui la percentuale di azoto dovesse essere troppo alta, dovrà curarsi di seguire i propri animali e vietare loro di rilasciare i propri escrementi o, in alternativa, di rimuoverli tempestivamente.

Cosa praticamente impossibile. Così, un ingegnoso cittadino europeo, volendo rispettare le leggi nazionali ed i regolamenti dell’Unione, ha pensato bene di trovare una soluzione “alternativa”: Johann Huber, agricoltore tedesco, ha preso le proprie mucche e, per evitare che potessero defecare nel posto sbagliato, le ha dotate di pannolino.

Decisione ingegnosa ed esemplare, ma purtroppo “pericolosa”: sembra, infatti, che gli esperti dell’UE, appena saputo della sua iniziativa, si siano messi subito al lavoro per regolamentare la produzione dei pannolini per mucche, pecore, capre e suini e, naturalmente, per indicare le direttive per l’utilizzo di questi innovativi sistemi…

 

 


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